Il «new normal» e i volti (senza ritocco) delle top 40enni
PARIGI C’è la camicia di seta bianca, il picot di cashmere blu, il tailleur pantalone e la giacca nera. E ci sono Eva e Jasmine, Stella e Nadia. Oggi come ieri. Abiti di Giorgio Armani e immagini di Peter Lindbergh. «New Normal» cosi si chiama il progetto che non è una collezione né una speciale edizione, forse più una sottolineatura, un suggerimento che lo stilista ha voluto dare a tutte quelle donne che vogliono continuare a vestirsi rifiutando di travestirsi. Tutti pezzi (una quarantina) che hanno scritto la storia di Armani rivisti in proporzione, tagli e tessuti. Poi gli scatti di Lindbergh con le donne di allora: «Ho voluto dimostrare che la bellezza femminile non ha età. Come la classe. E la personalità — commenta lo stilista —. Trasmettere il senso della realtà di abiti che accompagnano con eleganza e naturalezza la normalità di tutti i giorni».
«Penso a un gesto semplice — continua lo stilista — di aprire l’armadio, allungare la mano e prendere un capo a caso. Indossarlo e sentirlo proprio. Non mi interessava parlare di moda, ma mi piaceva l’idea di pensare a donne in pace con se stesse, sicure del proprio guardaroba anche se è sempre lo stesso, seppure rivisto. Vestire senza imposizioni, senza diktat». Herzigova, Le Bon, Tennant e Auermann, quattro ex ragazze, fra i 40 e i 50 anni, un messaggio chiaro: «Guardatele, sono facce attuali. Potevano osare capigliature eccentriche e trucchi pesanti e invece sono praticamente al naturale, in questi scatti e anche nella vita».
Il grande fotografo annuisce: « Non c’è stato bisogno di makeup pesanti o ritocchi. Alcune non le incontravo da tanto ma è stato come se il tempo non fosse passato. Quando hai facce così belle e vere, senza ossessioni, è meraviglioso, tutto è più semplice. I volti raccontano da soli personalità e storia. Trovo triste il rincorre l’eterna giovinezza».