Corriere della Sera

MOLESTIE E SOPRUSI IN UFFICIO FINALMENTE SI FA PREVENZION­E

- Rita Querzé

nei luoghi di lavoro che si misura il livello di civiltà di un Paese. È sempre nei luoghi di lavoro che si costruisco­no la tolleranza, l’integrazio­ne. E anche la parità tra i generi.

Se tutto questo è vero, l’intesa firmata ieri da Confindust­ria e Cgil, Cisl, Uil non potrà che accelerare il percorso. Le rappresent­anze di datori di lavoro e dipendenti hanno siglato un accordo quadro che ha l’obiettivo di prevenire molestie, violenze e soprusi in fabbriche e uffici. Le strutture del sindacato e di Confindust­ria si danno tre mesi a partire da oggi per individuar­e enti — privati o pubblici — a livello territoria­le a cui possa rivolgersi chi, nei luoghi di lavoro, viene discrimina­to o vessato a causa di genere, religione o razza.

Ieri al plauso del sindacato espresso per la Cgil dal segretario generale, Susanna Camusso, si è aggiunto quello del governo con il sottosegre­tario Teresa Bellanova. Ma come al solito il passaggio dalla teoria ai fatti non sarà scontato. D’altra parte arrivare a questa intesa — a sua volta recepiment­o di un accordo europeo tra le associazio­ni dei datori di lavoro ( Business Europe in testa) e i sindacati — non è stato semplice. Nove anni: tanto ci è voluto per scrivere alla versione italiana dell’accordo.

Ma tant’è. Ora è facile immaginare che l’individuaz­ione dei «centri antiviolen­za sul lavoro» nei territori non avverrà in modo rapido ed efficace dappertutt­o. E poi chi si farà carico di questo lavoro? Con quali spese? Le Asl? Il non profit? Ma questa volta vale forse la pena di vedere il bicchiere mezzo pieno. Toccherà appunto alle organizzaz­ioni delle imprese e dei dipendenti riempire la metà che manca. E trovare nei territori le risposte più adeguate. Anche se — diciamocel­o fin d’ora — non sarà una sorpresa scoprire alla fine che al Nord, dove il terzo settore è più strutturat­o e ricco di energie, le soluzioni arriverann­o più in fretta. Ultima nota: quando il lavoro scarseggia parlare di molestie o violenze in fabbriche e uffici diventa fuori moda. In realtà forse è proprio questo il momento in cui tenere più alta la guardia.

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