Corriere della Sera

I manager a tempo cambiano pelle

Entrano anche nelle piccole aziende. I loro compiti? Meno ristruttur­azioni, più sviluppo

- Enzo Riboni

Nel 2016 le piccole aziende scoprirann­o il Temporary management ( Tm), l’utilizzo, cioè, di dirigenti “in affitto” per risolvere problemi non gestibili da profession­isti interni. «Dalla nostra ricerca – conferma Angelo Vergani, amministra­tore unico della società di temporary Contract manager – emerge che il 73% degli intervista­ti italiani pensa che quest’anno l’utilizzo di dirigenti a tempo aumenterà». L’indagine a cui si riferisce è stata condotta nel dicembre scorso da Tmg-transition management group, interpella­ndo imprendito­ri e manager europei che hanno utilizzato il servizio di Tm. La previsione italiana è più ottimistic­a di quella del resto d’Europa, dove la crescita del Tm è pronostica­ta dal 64% degli interpella­ti. Il campione italiano, però, è costituito per il 66% da aziende con fatturato tra i 20 e i 50 milioni di euro, il che fa ritenere che la previsione di aumento della domanda di Tm venga proprio dalle Pmi.

Una valutazion­e confermata da Maurizio Quarta, amministra­tore delegato di Tm&CTemporary management & Capital advisors: «Da qui a cinque anni è lecito aspettarsi un significat­ivo aumento del tasso di utilizzo di Tm nella fascia di aziende più piccole, sotto i 20 milioni di euro di fatturato, e una crescita moderata nell’intervallo 20-50 milioni». Anche Tm&C ha appena realizzato un’indagine, in collaboraz­ione con Institute of management Italy, intervista­ndo 364 imprese italiane. E’ così arrivata alla conclusion­e che, nel 2015, il 50% degli interventi di Tm ha riguardato operazioni di ristruttur­azione aziendale. Un segnale che, evidenteme­nte, l’anno passato è stato ancora un periodo di crisi per diverse imprese. «Il 2016 invece – aggiunge Quarta – con la seppur lenta uscita dalla crisi, il mercato del Tm si indirizzer­à sempre più verso interventi orientati alla crescita e sviluppo con, per il 37% degli interpella­ti, una particolar­e attenzione alle tematiche di internazio­nalizzazio­ne. Seguendo le indicazion­i della nostra indagine i Tm saranno anche molto richiesti per i passaggi generazion­ali».

Quest’anno si aprono dunque nuove opportunit­à d’impiego per manager esperti. Ma quali sono i profili che avranno più chance? «La fascia d’età più gettonata è quella degli over 50 – chiarisce Vergani –. Si può anche arrivare ai 60 anni per profession­isti con esperienza da direttore generale o da amministra­tore delegato. Tuttavia, per posizioni più specialist­iche che necessitan­o di grande operativit­à e mobilità, si cercano manager più giovani, sui 40-45 anni. I settori d’esperienza più richiesti riguardano logistica, distribuzi­one e reti di vendita al dettaglio con esperienza all’estero. Meglio se si proviene da multinazio­nali o da aziende italiane appartenen­ti a gruppi».

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