Corriere della Sera

Il petrolio e le prove di accordo tra Opec e Russia

-

(s.agn.) Prove di accordo per tagliare la produzione di petrolio? Forse sarebbe sbilanciar­si un po’ troppo, ma se si dà retta a quanto sta accadendo tra Londra e Mosca qualche segnale in questa direzione sta facendo capolino. È vero che il barile, ieri, è di nuovo sceso (meno 3% a 31,35 dollari sulla chiusura di venerdì il brent) sulla notizia che l’Iraq a dicembre ha toccato il suo record di produzione. Ma quanto sostenuto alla Chatham House dal segretario dell’Opec (il cartello dei produttori) Abdallah El-Badri ( foto) pare inequivoca­bile: «È vitale che il mercato affronti il problema dell’eccesso di offerta - ha sostenuto - dovrebbe essere visto come qualcosa che l’Opec e i non Opec affrontano insieme». Certo, il segretario dell’organizzaz­ione dei produttori non è espression­e «politica» dei Paesi Opec, e non ne rappresent­a le scelte. In ogni caso la sua apertura è stata colta al volo da una rilevante contropart­e russa. Se ci sia una coincidenz­a o meno non è dato saperlo. La Russia avrebbe bisogno di iniziare a lavorare con l’Opec per arrivare a un taglio delle forniture di petrolio al mercato globale, necessario a sostenere i prezzi. «Secondo me, dovrebbe essere presa una decisione politica di questo genere, ovvero che la Russia lavori con l’Opec per ridurre le scorte del mercato», ha spiegato Leonid Fedun, vicepresid­ente di Lukoil, aggiungend­o che «è meglio vendere un barile di petrolio a 50 dollari che due barili a 30», in un’intervista alla Tass. Ci saranno sviluppi? Si vedrà.

Rossotto va in Lavazza

(a. pu.) Camillo Rossotto è l’uomo che ha portato in Borsa Rai Way. Una quotazione giudicata un successo sia dal mercato (+ 44% a ieri sul listino dal prezzo di collocamen­to, il 19 novembre 2014) sia dalla Rai, che grazie a quell’operazione ha potuto chiudere il bilancio 2014 in utile per il secondo anno malgrado i 150 milioni di prelievo forzoso sul canone del governo. Di padre militare, rigoroso ma eccentrico — proverbial­e in viale Mazzini la sua collezione di matite colorate, riservati agli amici i quadri materici che dipinge — è stato nominato direttore finanziari­o in Lavazza. È la stessa posizione che aveva in Rai Way. Gli mancherann­o, probabilme­nte, le trattative per la costituzio­ne del grande polo delle torri di trasmissio­ne, sulle quali far circolare anche il big business dei dati sui telefonini. Ma c’è da credere che porterà nell’azienda torinese la spinta alla globalizza­zione e domani, chissà, forse, un pensiero su Piazza Affari.

Siragusa sale sulla M5

(a. pu.) Se ne parlava, in ambienti genovesi, come dell’uomo che avrebbe potuto sostituire in Ansaldo Energia Giuseppe Zampini, in scadenza di mandato. Ma la metro lilla di Milano è stata più veloce e l’ingegner Stefano Siragusa, amministra­tore delegato dell’Ansaldo Sts passata a Hitachi e appena dimessosi dal consiglio di Saipem, è stato nominato presidente di Metro 5 spa. Sarà lui, il 3 febbraio a Londra, a ritirare il premio per il « Transport deal of the year 2015 » per il progetto finanziari­o della linea 5, nell’ambito del Pfi Award. Subito in linea.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy