Narratori prima degli scrittori: la lezione dei librai
Sono due le parole chiave che il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri ha scelto per attraversare il mondo del libro nel titolo della sua XXXIII edizione: «Eccellenza e innovazione in libreria». Due termini necessari per affrontare il presente editoriale con cui si confrontano, tra oggi e venerdì 29, tanti ospiti italiani e stranieri rivolgendosi agli allievi della Scuola per Librai, fondata nel 1984, riuniti a Venezia.
L’appuntamento che forma i giovani librai italiani a un mestiere in continuo mutamondo». mento si apre con i risultati della ricerca «Felicità di leggere», curata da Michela Addis, dedicata al rapporto tra la lettura di libri e il benessere individuale. L’eccellenza è al centro del secondo giorno del Seminario con interventi sulla gestione pratica di una libreria e su aspetti teorici: dall’architetto Mario Botta riguardo «Architettura e biblioteche», al direttore editoriale di Feltrinelli Gianluca Foglia su «L’editore è il suo catalogo». A chiudere la giornata, l’autore di thriller Donato Carrisi, ora in classifica con La ragazza nella nebbia (Longanesi), con il discorso intitolato «Lo scrittorelibraio. Quello che ho imparato visitando 250 librerie del Un intervento brillante che verte, come racconta l’autore, sull’idea di collaborazione: «Non credo esista più lo scrittore che vive isolato nel suo studiolo concependo capolavori, il successo di un autore oggi è fatto da più persone e tra queste il libraio è fondamentale. Si prende la responsabilità e il rischio di consigliare al lettore una parte del mistero che avvolge ogni libro e su cui lo invita a investire il suo tempo. Io per primo ho avuto il desiderio di fare lo scrittore grazie ai consigli di chi sta tra gli scaffali e mi considero un topo di libreria, ci vado ovunque mi trovi».
Così, tra le centinaia visitate, Carrisi ne sceglie una signi- ficativa: « Ho conosciuto a New York il libraio che tenne aperto il suo negozio nella sera dell’11 settembre. Era l’unico in quella notte orrenda, diffondeva musica di Mozart e dava caffè a chi lo volesse. Con quel gesto ha offerto un rifugio contro la paura e questo, in fondo, è quello che può accadere a chiunque quando apre un libro dopo una giornata triste, in cui magari è crollato un suo grattacielo personale».
Il tema dell’innovazione, invece, viene indagato giovedì con gli interventi, tra gli altri, di Elisabetta Sgarbi e James Daunt, a capo della catena di librerie inglesi Waterstones. A seguire, il racconto dello scrittore e perfomer Luca Scarlini «La libreria è un teatro: esperienze di racconto per libreria e biblioteca in Italia e all’estero» e, in chiusura, la conversazione «La comunità dei lettori: un’utopia editoriale?» tra Eric Vigne, responsabile della saggistica di Gallimard, e gli editori Giuseppe Laterza e Antonio Sellerio.
La giornata di venerdì, infine, dopo il dialogo tra Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e Ferruccio de Bortoli, presidente di Longanesi, si chiude con la lettura del pensatore e studioso di ermeneutica biblica parigino Haim Baharier «Il libro come luogo della motivazione».
Carrisi: ho conosciuto l’uomo che tenne aperto il suo negozio di libri la sera dell’11 settembre a New York. Offriva un rifugio contro la paura