«Copio la tv americana? Per me è un complimento»
Cattelan promosso, show in 18 puntate. «Ringrazio la scuola Mtv»
MILANO Per uno che sa a memoria i nomi dei conduttori di tutti i talk show anglofoni del presente, passato e probabilmente anche del futuro; uno che a casa, in una cornice dorata, non ha la foto della nonna o della mamma ma quella di David Letterman; uno a cui non piace nessun dolce tranne la cheesecake, la critica di fare un programma che sembra copiare i late night show americani è più che altro un complimento. E visto che è quasi l’unica che viene mossa a «E poi c’è Cattelan» (abbreviato «Epcc») alla vigilia della partenza della terza stagione (giovedì, alle 23.15 su Sky Uno Hd), il conduttore è comprensibilmente soddisfatto. Stavolta le puntate sono diventate 18, quindi non solo una riconferma ma una promozione. «Ci speravo tanto — confessa —. Questo è il programma che vorrei condurre fino a quando farò questo lavoro. Siamo arrivati a un risultato vicino a quello che ho sempre guardato come spettatore».
E da spettatore come ha vissuto la scelta di Letterman di andare in pensione? «Con un po’ di malinconia. Ma è stato bravo: prego di avere la lucidità mentale, a un certo punto, di smettere. Quello che hai da dire e da fare non è eterno. Spero di non schiattare in tv». C’è tempo. L’ospite della prima puntata sarà Max Pezzali. Poi arriveranno Verdone, Antonio Albanese, Francesco De Gregori. «Ho bisogno della collaborazione di personaggi famosi e si mettono in gioco solo se si fidano. Ormai chi viene sa che ne uscirà qualcosa di carino, che non verrà messo in difficoltà. Non mi interessano le polemiche». Che spesso però ci sono a «X Factor». Lo condurrà almeno per le prossime due stagioni, avendo appena rinnovato il contratto. «Penso sia uno degli show fatti meglio. È una cosa che avrei potuto condurre anche dieci anni fa. Per questo me lo godo. La parte delle polemiche mi interessa meno». Va bene, ma la sua opinione sull’uscita di Morgan? «Morgan ha tanti lati positivi, alcuni negativi. Ci sono cicli che si chiudono. Credo che ad oggi però sia il giudice di riferimento » . Forse per questo non ha gradito il cambio... «Beh per rimanerci male bisogna avere la coscienza un po’ più pulita».
Chissà se sarà un ospite di «Epcc»... «Ne avremo due a puntata più altri con cui faremo degli sketch. Se ci sarà chi vuole partecipare ma non ha tempo, andremo noi da lui: anche se dovesse andare ospite di altri show, lo accompagneremo nel tragitto da casa fino agli studi». Chi vorrebbe in trasmissione? «Renzi, Jovanotti, Paul McCartney. Vorrei qualcuno di quegli ospiti che vanno negli show americani per chiedere un paragone alla fine». L’America resta il faro. «È stupido mascherare il riferimento, meglio dichiararlo».
Le piacerebbe andare in onda col suo show su reti con un pubblico più ampio? «Sarebbe bello. Sono arrivate delle telefonate ma per ora a Sky è dove mi sento più capito. Mai dire mai». L’ospite che più l’ha stupita? « Mihajlovic: aveva i tempi comici di Woody Allen » . Parlando di cinema, Cattelan è tra i doppiato r i del cartoon Angry Birds. Tv, radio, cinema... «Era la scuola Mtv che insegnava a fare un po’ tutto...».
Di recente su Twitter l’hanno data per morta. «Mi ha sorpreso la quantità di gente segnata da quell’epoca. Mtv ha avuto un’importanza enorme ma è stata snobbata dal resto delle tv. Era piena di ragazzi bravi e considerati pochissimo. Victoria Cabello, Silvestrin, Mandelli. A 23 anni io presentavo i “Trl Awards” davanti a 120mila persone. Un giorno intervistavi Madonna, quello dopo Beyoncé. Eppure nessuno di noi veniva percepito come qualcuno che faceva tv. Il salto l’ho fatto con “X Factor” » . Mtv però ha solo cambiato il tasto del telecomando... «Ma la sua epoca si è chiusa da un po’. Penso ai grandi programmi live... “16 anni e incinta” non è rappresentativo».
Faccio parte di una generazione segnata da quella rete fatta da ragazzi Eppure gli altri canali non ci vedevano come veri conduttori anche se noi ospitavamo Madonna