Van Gaal verso le dimissioni, Mourinho è già pronto
Manchester, decisiva la sconfitta dal discepolo Koeman: «Ho deluso tutti». C’è anche l’idea Giggs
non era ancora lo Special One pronto a soffiargli il posto e di Koeman si ricordavano solo le micidiali punizioni. Le foto d’archivio dipingono un altro mondo, la realtà che vive Van Gaal oggi non lascia spazio a fantasie.
Lo United è fuori dall’Europa che conta — eliminato nella fase a gironi della Champions e quinto in Premier a -5 dal Tottenham —, sette sconfitte e sei pareggi in 23 partite, un bilancio inaccettabile per il 3° club più ricco del mondo che ha speso 329 milioni di euro per rinforzarsi da quando è arrivato l’ex guru del calcio totale. Peggio del predecessore Spesi 329 milioni sul mercato. Ma lo United è quinto e fuori dalla Champions David Moyes. A chi glielo fa notare lui risponde con la solita durezza: «Calcoli folli, non contate quelli che abbiamo venduto». Ma anche il Tulipano di ferro di fronte all’ennesima figuraccia ha vacillato e chiesto scusa per «aver deluso tutti». Le parole di una storia d’amore mai decollata, probabilmente le ultime che i tifosi dell’Old Trafford ricorderanno con un senso di sollievo.
Ora la palla ce l’ha il vice presidente Ed Woodward, tocca a lui, fra i principali sponsor di Van Gaal, calmare gli animi. Basterà Mourinho per riportare la serenità? La faccia del portoghese si è già materializzata sulle sciarpe nelle bancarelle un mese fa, quando Van Gaal arrivava con l’acqua alla gola alla sfida con il Chelsea. E anche lì — ancora il caso — c’era un altro olandese sul suo cammino, Guus Hiddink fresco sostituto di Mou al Chelsea. Solo coincidenze, forse,
Mauro Icardi, 22 anni, è il bomber dell’Inter con 8 gol realizzati
Stevan Jovetic, 26 anni, ha realizzato 4 reti, 3 nelle prime due gare di campionato
Rodrigo Palacio, 33 anni, ha segnato 1 gol con il Carpi
Adem Ljajic, 24 anni, ha realizzato 2 reti in questo campionato Destinati incrociati Louis Van Gaal, 64 anni, e José Mourinho, 52, hanno lavorato insieme al Barcellona. Ora il portoghese è dato per favorito per sostituire l’ex c.t. dell’Olanda alla guida del Manchester United (Epa, Reuters)
Il flop
come il titolone sparato dalla stampa inglese qualche giorno fa: il portoghese avrebbe scritto direttamente alla proprietà americana per convincerli a prenderlo. Allegando curriculum e lettera motivazionale come un neolaureato qualsiasi.
Possibile? «Assurdo e totalmente ridicolo, non lo farebbe mai» per il suo manager Jorge Mendes, ma certo qualche dubbio resta. A Manchester, però, per la panchina che fu di Sir Alex Ferguson non escludono anche la soluzione interna: dare fiducia a lungo termine a Ryan Giggs; il gallese è appoggiato dallo spogliatoio e rappresenta all’esterno l’immagine vincente dello United. Se lo hanno fatto al Barcellona — prima con Pep Guardiola e poi con Luis Enrique — e il Real — adesso con Zinedine Zidane — perché non provarci?