Sciopero dei tassisti Caos e scontri a Parigi
Tassisti (anche italiani) in strada contro Uber Fermi prof e uomini radar
Scontri e auto in fiamme in Francia per lo sciopero dei tassisti che protestano contro Uber. Venti persone arrestate.
«Gli industriali dell’auto pagarono forse un indennizzo ai conduttori di carrozze a cavallo?», ha chiesto Travis Kalanick, fondatore di Uber, al ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron, che pochi giorni fa a Davos parlava degli sforzi del governo francese per compensare i tassisti sorpassati dalla rivoluzione tecnologica.
La risposta ovviamente è no, i conduttori delle carrozze a cavallo un secolo fa non vennero indennizzati, ma non bloccavano le strade, non incendiavano le gomme sulla tangenziale e non insultavano i clienti della concorrenza come è accaduto ancora una volta ieri a Parigi.
Sciopero concomitante di tassisti, funzionari pubblici, insegnanti e controllori di volo; oggi toccherà agli agricoltori. Due giorni che mostrano lo scontento di una parte significativa del Paese.
Il presidente François Hollande, di ritorno dalla visita in India, deve fare fronte alle proteste nel momento in cui la sua popolarità è tornata a cadere, dopo la fase di sintonia con i cittadini vissuta all’indomani degli attentati di gennaio e poi del 13 novembre.
Il potere di acquisto è sempre più basso, e questa è la ragione di fondo che accomuna gli scioperi nei vari settori. Un volo su cinque è stato annullato e molti hanno subito ritardi, dando però modo a non pochi passeggeri bloccati dalla protesta dei taxi di riuscire a partire comunque.
I 5,6 milioni di funzionari pubblici francesi — un lavoratore su cinque — si lamentano in particolare perché il loro potere d’acquisto è diminuito del 10 per cento negli ultimi cinque anni. Ma c’è chi ricorda loro che in media guadagnano di più rispetto al settore privato, hanno pensioni migliori e il posto fisso garantito a vita: in teoria potrebbero essere licenziati dallo Stato per «insufficienza professionale», ma dal 1983 a oggi questo è accaduto solo 55 volte.
I maggiori disagi sono venuti dallo sciopero dei tassisti, che hanno ricevuto la solidarietà di colleghi venuti da Italia, Belgio e Spagna. I manifestanti hanno bloccato le strade di accesso verso gli aereoporti, venti tassisti sono stati arrestati e uno è stato ferito a Orly da una navetta che cercava di forzare gli sbarramenti.
Nel giugno 2015 i falò in mezzo alla strada e le minacce alla concorrenza avevano come rivendicazione la messa fuorilegge di UberPop, il servizio che consentiva a chiunque di improvvisarsi autista a pagamento. UberPop è stato in effetti vietato, ma i tassisti hanno perso il 30% del mercato a Parigi e non si rassegnano, ora se la prendono con tutti i conducenti Uber. Il primo ministro Manuel Valls ha nominato un mediatore.
Lo scontento Il presidente Hollande, rientrato dall’India, affronta gli scioperi in una fase di calo di popolarità