Corriere della Sera

Sciopero dei tassisti Caos e scontri a Parigi

Tassisti (anche italiani) in strada contro Uber Fermi prof e uomini radar

- Di Stefano Montefiori

Scontri e auto in fiamme in Francia per lo sciopero dei tassisti che protestano contro Uber. Venti persone arrestate.

«Gli industrial­i dell’auto pagarono forse un indennizzo ai conduttori di carrozze a cavallo?», ha chiesto Travis Kalanick, fondatore di Uber, al ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron, che pochi giorni fa a Davos parlava degli sforzi del governo francese per compensare i tassisti sorpassati dalla rivoluzion­e tecnologic­a.

La risposta ovviamente è no, i conduttori delle carrozze a cavallo un secolo fa non vennero indennizza­ti, ma non bloccavano le strade, non incendiava­no le gomme sulla tangenzial­e e non insultavan­o i clienti della concorrenz­a come è accaduto ancora una volta ieri a Parigi.

Sciopero concomitan­te di tassisti, funzionari pubblici, insegnanti e controllor­i di volo; oggi toccherà agli agricoltor­i. Due giorni che mostrano lo scontento di una parte significat­iva del Paese.

Il presidente François Hollande, di ritorno dalla visita in India, deve fare fronte alle proteste nel momento in cui la sua popolarità è tornata a cadere, dopo la fase di sintonia con i cittadini vissuta all’indomani degli attentati di gennaio e poi del 13 novembre.

Il potere di acquisto è sempre più basso, e questa è la ragione di fondo che accomuna gli scioperi nei vari settori. Un volo su cinque è stato annullato e molti hanno subito ritardi, dando però modo a non pochi passeggeri bloccati dalla protesta dei taxi di riuscire a partire comunque.

I 5,6 milioni di funzionari pubblici francesi — un lavoratore su cinque — si lamentano in particolar­e perché il loro potere d’acquisto è diminuito del 10 per cento negli ultimi cinque anni. Ma c’è chi ricorda loro che in media guadagnano di più rispetto al settore privato, hanno pensioni migliori e il posto fisso garantito a vita: in teoria potrebbero essere licenziati dallo Stato per «insufficie­nza profession­ale», ma dal 1983 a oggi questo è accaduto solo 55 volte.

I maggiori disagi sono venuti dallo sciopero dei tassisti, che hanno ricevuto la solidariet­à di colleghi venuti da Italia, Belgio e Spagna. I manifestan­ti hanno bloccato le strade di accesso verso gli aereoporti, venti tassisti sono stati arrestati e uno è stato ferito a Orly da una navetta che cercava di forzare gli sbarrament­i.

Nel giugno 2015 i falò in mezzo alla strada e le minacce alla concorrenz­a avevano come rivendicaz­ione la messa fuorilegge di UberPop, il servizio che consentiva a chiunque di improvvisa­rsi autista a pagamento. UberPop è stato in effetti vietato, ma i tassisti hanno perso il 30% del mercato a Parigi e non si rassegnano, ora se la prendono con tutti i conducenti Uber. Il primo ministro Manuel Valls ha nominato un mediatore.

Lo scontento Il presidente Hollande, rientrato dall’India, affronta gli scioperi in una fase di calo di popolarità

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