«Marchionne mi ha detto: punto sul vostro mercato»
«Ora voliamo a Parigi e firmeremo accordi in settori importanti come le comunicazioni e le auto». Il ministro dell’Industria e del Commercio Mohammad Reza Nematzadeh è uno dei sei membri dell’esecutivo iraniano in viaggio in Europa al seguito del presidente Hassan Rouhani. Lunedì scorso quest’ultimo ha preannunciato «importanti contratti» con Peugeot e Renault. Quello delle auto è un business enorme in Iran, il mercato più grande del Medio Oriente, con potenzialità di rapida crescita (80 milioni di abitanti; 1,1 milioni di vetture vendute l’anno scorso). La Press Tv di Teheran anticipa che verrà finalizzata una joint venture da 500 milioni di euro tra Peugeot e l’azienda Iran Khodro per produrre alcuni modelli nella Repubblica Islamica. Ma Renault è in vantaggio perché di fatto non ha mai lasciato quel mercato.
E l’Italia si è mossa?
«Abbiamo avuto un breve incontro ieri con Fiat. Poiché è una joint venture con gli
americani, in passato c’è stata una certa esitazione ad affrontare seriamente il discorso, ma ora credo che gli ostacoli siano finiti. Nell’ultimo mese ci siamo visti varie volte, e anche ieri».
Ieri ha visto Marchionne?
«Marchionne e il suo vice».
Alla cena di Renzi?
«Sia a cena che prima, nel pomeriggio. Abbiamo messo giù un piano su come procedere, ci vorrà del tempo».
Che cosa può dirci di questo piano?
«Per noi sono importanti alcune condizioni: vogliamo una joint venture, vogliamo lavorare per il mercato iraniano e anche esportare all’estero, usare le tecnologie più nuove. Credo che in generale abbiano accettato tutto questo».
Venderete nella regione?
«Nella regione e in altri Paesi, dipende dalla rete della Fiat».
Lei ha studiato a Berkeley, crede che prima o poi le sanzioni Usa verranno rimosse del tutto?
«Noi siamo pronti a lavorare con tutti i Paesi. Oggi siamo qui, quindi potrebbe accadere anche con gli Stati Uniti, perché no? Comunque deve essere una cooperazione da cui entrambi i Paesi traggano beneficio».