Corriere della Sera

Rifugiati, debito e gasdotto la linea di Merkel con Renzi

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discussion­e le politiche economiche seguite finora dall’Eurozona: Berlino teme uno stop alle riforme che — giudica — finora hanno prodotto risultati positivi nei due Paesi e soprattutt­o che i nuovi esecutivi portino elementi di divisione nell’Eurozona. In un momento in cui stanno per riprendere le discussion­i con la Grecia sulla realizzazi­one delle riforme promesse in cambio del pacchetto di aiuti da 86 miliardi.

Frau Merkel e i suoi ministri ritengono che la risposta data alla crisi dell’euro sia stata positiva, che da allora l’Eurozona abbia fatto molti progressi; ma che le riforme struttural­i debbano andare avanti, soprattutt­o ora che la politica monetaria della Bce è estremamen­te espansiva e anche la politica di bilancio tedesca è diventata tale (moderatame­nte) grazie agli investimen­ti per dare asilo ai profughi.

E sulla cosiddetta austerità, la Germania ritiene che gli spazi di flessibili­tà già ci siano. Merkel riconosce l’importanza e la portata delle riforme fatte e previste dal governo di Matteo Renzi. In Germania, però, l’opinione corrente è che sul versante dell’economia Il confine Migranti e rifugiati siriani e afghani ieri alla dogana al confine tra Serbia e Macedonia molto vada ancora fatto.

Sui rifugiati, la cancellier­a sarà pressante. Dirà a Renzi che i tre miliardi promessi alla Turchia affinché trattenga il maggior numero possibile di profughi vanno finanziati; che Berlino sosterrà l’Italia nel controllar­e le frontiere esterne, in particolar­e nel Mediterran­eo (chissà se riconoscer­à che la Germania si è accorta in ritardo e quindi male del problema) Merkel sosterrà l’Italia sul controllo delle frontiere. Ma dirà che vanno versati gli aiuti alla Turchia per trattenere i profughi ma chiederà che gli hot spot nei quali registrare chi entra in Europa vengano fatti funzionare. Probabilme­nte sottolinee­rà anche l’importanza della conferenza dei donatori ai siriani che si terrà a Londra a inizio febbraio: ne è co-sponsor e vuole che abbia successo.

Dal punto di vista di Merkel — l’ha detto più volte — sulla questione profughi si gioca il futuro dell’Europa e l’opinione nel governo tedesco è che nella Ue ci sia stata poca solidariet­à in un passaggio nel quale dovrebbe essere massima. È soprattutt­o sui rifugiati che Berlino tende oggi a valutare le amicizie in Europa.

In merito alle critiche di Renzi alla Commission­e Ue, Frau Merkel difficilme­nte entrerà nel merito. Se ce ne sarà bisogno, difenderà il capo di gabinetto di Jean-Claude Juncker, il tedesco Martin Selmayr, nonostante che anche a Berlino non sempre sia apprezzato: ad esempio dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, il quale lo scorso giugno gli intimò di smettere di intromette­rsi nelle discussion­i con la Grecia.

Se infine Renzi solleverà la questione del Nord Stream 2, che imprese tedesche intendono realizzare con la russa Gazprom nel pieno delle sanzioni contro Mosca, Merkel gli farà probabilme­nte capire che è buona cosa lasciare la questione alla Commission­e Ue che ne vaglierà legittimit­à e opportunit­à. Per lei, infatti, è difficile intervenir­e sulla questione. Sta molto a cuore ai socialdemo­cratici, partner di governo, ed è stata condotta dal vicecancel­liere e leader della Spd Sigmar Gabriel: smentirlo creerebbe tensione nella Grande Coalizione.

Oltre ai dossier, ci saranno sorrisi reciproci. Ma non è detto che si esageri.

@danilotain­o

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