Corriere della Sera

Netanyahu attacca Ban «Giustifica il terrorismo»

- Di Davide Frattini

La reazione immediata è stata quella di mostrare al Consiglio di Sicurezza quelle che il governo israeliano chiama «le bambole del terrorismo»: un pupazzotto con la keffiah che gli nasconde il volto e il pugno alzato pronto a scagliare una pietra. Danny Danon, ambasciato­re alle Nazioni Unite, ha voluto replicare alle parole di Ban Ki-moon che poco prima aveva affrontato, nell’incontro da calendario sul Medio Oriente, i quattro mesi di violenza e gli assalti al coltello dei palestines­i contro gli israeliani. Il segretario generale ha condannato i lanci di razzi dalla Striscia di Gaza ma ha avvertito: «Come i popoli hanno dimostrato nelle varie epoche, è naturale reagire all’occupazion­e». Danon ha innalzato la bambola, il suo primo ministro un muro di parole contro Ban Ki-moon: «Offre una sponda al terrorismo senza capire che non ci può essere giustifica­zione. Gli assassini palestines­i non vogliono costruire una nazione, vogliono distrugger­e la nostra. Non uccidono in nome della pace e o dei diritti umani». Benjamin Netanyahu è convinto che le Nazioni Unite abbiano perso la «dirittura morale», non siano più un mediatore equilibrat­o. Quando il segretario generale ha visitato Gerusalemm­e lo scorso ottobre, lo ha invitato a «dire la verità sul terrorismo palestines­e». In sostanza a sostenere la linea del governo che in questi mesi ha costruito una campagna per accusare il presidente Abu Mazen di incitare «allo spargiment­o di sangue». Danon e Netanyahu non hanno risposto alle accuse di Ban Ki-moon, che considera l’espansione delle colonie tra le cause della violenza. E non sembrano ascoltare le parole di Abu Mazen che ai giornalist­i israeliani ha ripetuto di «agire con qualunque mezzo per fermare gli assalti».

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