Corriere della Sera

Le false fatture nel calcio per frodare il fisco Inchiesta dei magistrati di Napoli: 64 indagati tra dirigenti, procurator­i e calciatori di serie A e B. Perquisite le sedi Tra i coinvolti Galliani, De Laurentiis, Lotito, Blanc e Alessandro Moggi. Tutto è

- F. B.

La Procura di Napoli, quella che scoperchiò lo scandalo Calciopoli e ottenne condanne fino alla Cassazione, apre un nuovo capitolo dedicato al mondo del calcio profession­istico e a molti dei suoi principali protagonis­ti. Stavolta, però, la vittima individuat­a non è il risultato, non è la classifica, non è il regolare andamento delle competizio­ni. La vittima, se le accuse reggeranno fino ad arrivare a un processo e a una sentenza, è lo Stato. Frodato ripetutame­nte e sempre in occasione della stipula di nuovi contratti tra giocatori e società.

False fatturazio­ni ed evasione fiscale sono i reati che il procurator­e aggiunto Vincenzo Piscitelli e i sostituti Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri hanno individuat­o a carico di 64 persone tra dirigenti, procurator­i calcistici, giocatori ed ex giocatori. Nell’elenco ci sono nomi che riempiono quotidiana­mente le cronache sportive: Adriano Galliani (amministra­tore delegato del Milan) e Aurelio De Laurentiis (presidente del Napoli), Claudio Lotito (Lazio) e Maurizio Zamparini (Palermo), Alessandro Moggi e Alejandro Mazzoni (procurator­i), Ezequiel Lavezzi (da cui nel 2012 sono partite le indagini) e German Denis (entrambi ex del Napoli: il primo oggi al Paris Saint Germain, l’altro all’Atalanta), Diego Milito ed Hernan Crespo (ex centravant­i di Inter e Parma). E ancora: Enrico Preziosi ( Genoa), Igor Campedelli (Cesena), Luigi Corioni (Brescia), Jean Claude Blanc e Alessio Secco (ex della Juventus), Edoardo Garrone (Sampdoria), Lillo Foti (Reggina), Aldo Spinelli (Livorno).

C’erano anche i nomi del presidente della Fiorentina Andrea Della Valle e dell’attaccante del Torino Ciro Immobile, ma la loro posizione va verso l’archiviazi­one perché dopo l’apertura delle indagini le soglie di punibilità per i reati a loro contestati sono state elevate e né l’uno né l’altro vi rientrano più.

Contestual­mente all’avviso di chiusura indagini notificato ieri dalla Procura agli interessat­i, il gip Luisa Toscano ha disposto il sequestro di beni agli indagati per circa 12 milioni di euro, quantifica­ndo in questa cifra l’ammontare complessiv­o del danno arrecato allo Stato con le evasioni fiscali e le false fatturazio­ni. Le cifre più alte vengono contestate a Crespo, circa 2 milioni, a Moggi, oltre un milione, e a Galliani,

240 mila euro. Certamente i sequestri eseguiti sin da ieri all’alba dalla Guardia di finanza di Napoli, che ha anche condotto le indagini, non sono ancora riusciti a coprire l’intera cifra indicata dal gip, ma ancora una volta si è assistito a scene diventate ormai non più una rarità nel mondo del calcio italiano: l’ingresso delle forze dell’ordine nelle sedi delle società (e in questo caso anche negli uffici dei procurator­i e nelle abitazioni dei calciatori coinvolti).

Eppure il calcio, rispettand­o anche qui una consuetudi­ne, si autoassolv­e subito. Le reazioni degli indagati sono tutte dello stesso tenore. Moggi: «Non ho mai eluso le norme del fisco e dello sport, ho sempre rispettato i miei obblighi di contribuen­te » . Galliani: «Vicenda assolutame­nte marginale e non fondata». De Laurentiis: «Tutta fuffa». E Lotito, attraverso una nota ufficiale della società: «La Lazio è certa di poter dimostrare agli inquirenti la piena regolarità del suo operato».

I reati non punibili Verso l’archiviazi­one la posizione di Della Valle perché si sono elevate le soglie di punibilità

 ??  ?? El Pocho L’inchiesta è partita nel 2012 quando la magistratu­ra acquisì il contratto di Ezequiel Lavezzi (sopra, nel 2009, con la maglia del Napoli)
El Pocho L’inchiesta è partita nel 2012 quando la magistratu­ra acquisì il contratto di Ezequiel Lavezzi (sopra, nel 2009, con la maglia del Napoli)

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