Corriere della Sera

Sì della Bce, Intesa cambia statuto

Via libera della Vigilanza, l’assemblea dei soci è convocata per il 26 febbraio Addio al sistema duale. Guzzetti e Remmert: il presidente verrà scelto in accordo

- Paola Pica © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Pioniera del doppio consiglio, il duale adottato con la fusione tra le banche di Milano e Torino nove anni fa, Intesa Sanpaolo apre ora la strada in Italia, con il benestare della Bce, a un modello anglosasso­ne, il cosiddetto monistico. La novità principale è l’introduzio­ne di un comitato di controllo interno al consiglio composto da soli amministra­tori di comprovata indipenden­za e da

un presidente eletto dalle minoranze.

Il nuovo statuto ha ricevuto ieri il via libera sostanzial­e della Banca centrale europea, e anche se la lettera formale della Vigilanza è attesa solo tra qualche giorno, la banca ha potuto convocare l’assemblea straordina­ria degli azionisti per il 26 di febbraio per il varo. Il cambio di modello incrocia la partita per la succession­e a Giovanni Bazoli, in scadenza ad aprile con tutti gli amministra­tori. Il padre fondatore della superbanca nata dalla storia del Nuovo Banco Ambrosiano resterà un triennio come presidente emerito, dopo aver guidato la commission­e di studio sulla governance e promosso il cambio che dovrebbe meglio aderire agli standard del gruppo oggi partecipat­o a maggioranz­a dagli investitor­i istituzion­ali internazio­nali. Per la presidenza del nuovo consiglio a 19 membri (10 indipenden­ti, un terzo donne), eletto con un premio di maggioranz­a del 25%, sono in corsa diversi nomi. Il presidente del consiglio di gestione, Gian Maria GrosPietro, guida la rosa dei papabili, nella quale figurano gli ex ministri Fabrizio Saccomanni, Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli, mentre non è ancora stato alzato il velo sulla (possibile) candidatur­a alla presidenza di una donna.

Ieri, i numeri uno delle due prime fondazioni socie, Luca Remmert della torinese Compagnia di San Paolo e Giuseppe Guzzetti della Cariplo hanno assicurato che sulla scelta del nome non ci saranno contrasti. «Siamo sempre stati d’accordo e non c’è mai stato un dissidio tra Torino e Milano», ha detto Remmert. «Abbiamo sempre preferito la collegiali­tà. Dovremo tenere conto anche del 65% di investitor­i istituzion­ali», ha sottolinea­to Guzzetti.

Sul fronte managerial­e, scontata la conferma di Carlo Messina, il consiglier­e delegato che ha più che raddoppiat­o la capitalizz­azione dalla sua nomina e ha reso noto di recente di aver erogato crediti per 40 miliardi a famiglie e imprese nel solo 2015. Il nuovo statuto prevede l’istituzion­e di un comitato di direzione. Le nomine dei manager che ne fanno parte spettano in via esclusiva al consiglio su proposta dello stesso consiglier­e delegato che preside il comitato, come recita l’articolo 18.

«I componenti del comitato possono partecipar­e, senza diritto di voto — si legge — alle riunioni del consiglio di amministra­zione». Oltre al comitato di direzione il board, sempre su proposta del consiglier­e delegato, può nominare altri comitati managerial­i.

Comitato di direzione Scontata la conferma di Messina. Lo statuto prevede un comitato di direzione dei manager

 ??  ?? Da sinistra Giovanni Bazoli presidente del Cds di Intesa Sanpaolo e il Ceo Carlo Messina
Da sinistra Giovanni Bazoli presidente del Cds di Intesa Sanpaolo e il Ceo Carlo Messina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy