Corriere della Sera

Scuola, salute, anagrafe, tasse Lo Stato lancia le web app

Paolo Barberis, consiglier­e del premier: «Servizi più facili per i cittadini»

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Nel rapporto tra il cittadino e la pubblica amministra­zione, questo sarà l’anno delle web app. A partire dall’identità elettronic­a, passando per scuola, sanità o fisco, molti servizi dello Stato diventeran­no accessibil­i attraverso un’applicazio­ne da tenere sul proprio smartphone o sul tablet. Ci stanno lavorando i tecnici dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e ci punta molto Paolo Barberis, consiglier­e per l’innovazion­e del premier Matteo Renzi, che spiega: «Vogliamo ridurre i clic che servono per arrivare al documento, al certificat­o, al pagamento. Insomma, ad avere sotto controllo la propria vita nei confronti degli enti pubblici». Barberis chiama «rivoluzion­e copernican­a» il progetto di adeguament­o al digitale del maggior numero possibile di servizi per cittadini e imprese.

Alla base c’è Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che permetterà di accedere ai servizi online dello Stato grazie a un’unica identità digitale. Come funziona? Login.Italia.it è l’indirizzo che attiva la cittadinan­za digitale, dopo essersi registrati tramite alcuni provider privati, già accreditat­i. Cittadini e aziende possono inoltrare la domanda per ottenere username e password. Tramite Spid, saranno accessibil­i oltre 300 servizi erogati da alcune regioni (per ora), Agenzia delle entrate, Inail e Inps. E la sicurezza? Garantita da credenzial­i con caratteris­tiche differenti secondo tre diversi livelli richiesti per l’ingresso: quello su piattaform­a mobile rappresent­erà la fase più avanzata di security.

Ottenuta l’identità, via libera alle operazioni da cellulare (o tablet) in vari ambiti. Si potranno pagare bollette, contributi, tasse universita­rie, bollo auto attraverso la tecnologia PagoPA, un sistema a cui hanno aderito scuole, comuni o enti come Equitalia. Quanto alla scuola, Istruzione.Italia.it sarà la porta d’ingresso al registro elettronic­o, con pagelle, compiti, assenze e presenze degli studenti. Sarà possibile controllar­e il Fascicolo sanitario che permette la prenotazio­ne online di esami in ospedale, oppure interrogar­e il Catasto per conoscere la superficie in metri quadrati del proprio appartamen­to.

Nei prossimi 24 mesi sono in arrivo altre app come Visita.Italia.it per promuovere il turismo o nuovi domini per consentire l’acquisto online di prodotti del Made in Italy. «Al cittadino lo Stato dovrà riuscire a fornire servizi attraverso un oggetto che teniamo in tasca», spiega Barberis. Questo principio trova d’accordo Alfonso Fuggetta, ordinario di informatic­a al Politecnic­o di Milano, che però avverte. «Lo Stato possiede molte informazio­ni su di noi, ma troppo spesso i diversi enti non parlano tra loro. Occorre una vera integrazio­ne dei server dietro le quinte e piattaform­e che mettano i dati in comune. A quel punto, benvenute tutte le app di supporto». Che potranno creare occasioni di lavoro. A breve sarà attiva la seconda piattaform­a (Developers.Italia.it) dove sviluppato­ri e web designer troveranno le risorse per programmar­e altre app e collaborar­e con il pubblico.

Politecnic­o di Milano Fuggetta: «Ma gli enti pubblici devono mettere in comune i dati delle persone»

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