Saipem, il crollo dei diritti e gli scenari in Iran
( fr.bas.) Saipem continua ad avere i riflettori puntati. Lunedì è partito l’aumento di capitale da 3,5 miliardi che comporterà una diluizione del 96% dei soci che non aderiranno. I diritti di opzione potranno essere esercitati fino all’11 febbraio e saranno negoziabili in Borsa fino al 5 febbraio. Ormai il valore del titolo Saipem è concentrato nel diritto, che consente di acquistare 22 nuove azioni a 0,362 euro ciascuna per ogni vecchio titolo in portafoglio. Uno degli effetti della forte diluizione è che sul costo finale il prezzo del diritto influirà in modo contenuto. Ieri i diritti non hanno praticamente fatto prezzo per tutta la seduta per poi chiudere in ribasso del 29,1% a 2,084 euro; l’azione, invece, ha chiuso in ribasso dell’1,04% a 0,6205 euro. L’aumento di capitale ha l’obiettivo di rafforzare la struttura patrimoniale di Saipem. Il gruppo specializzato nei servizi petroliferi, guidato da Stefano Cao ( foto), deve fare i conti con uno scenario complesso, a causa del prezzo del greggio in caduta che sta obbligando le oil company a rivedere i propri investimenti. Nuove opportunità però si stanno aprendo in Iran. Saipem ha siglato due memorandum of understanding: uno con la National Iranian Gas Company (Nigc), per una possibile collaborazione su progetti relativi a pipelines della compagnia, e uno con la compagnia Parsian Oil & Gas Development, per una possibile collaborazione nei lavori di ammodernamento e potenziamento delle raffinerie di Pars Shiraz e di Tabriz.
Sia compra l’app degli scontrini
(m.sid.) Il mercato dei coupon cartacei legati alle promozioni vale, solo in Italia, 70 milioni di euro. Una nicchia per carità. Ma sufficiente a fare margini e a renderne interessante la conquista in chiave digitalizzata. Da ieri nella partita c’è anche la Sia che ha acquisito Ubiq, start up nata nel 2012 da uno spin off dell’Università di Parma che ha sviluppato l’app T-Frutta (fotografi lo scontrino relativo alla promozione e ricevi il denaro sul conto con un classico cash back). Nel 2015 Ubiq, dopo sette mesi di attività, aveva raggiunto 800 mila euro di fatturato. Noccioline, per ora. Ma, appunto, è il valore potenziale del mercato che in questo caso crea una promessa di crescita. Anzi: sarà interessante analizzare il mercato per vedere se in prospettiva il passaggio dal coupon cartaceo a quello digitale, molto più efficiente (la promozione arriva sullo smartphone ed è sul prodotto, non sul luogo di acquisto che può essere uno qualunque), possa allargare la platea dei consumatori fidelizzati alla promozione. Il segnale interessante da cogliere è anche l’interesse da parte di Sia, la società guidata da Massimo Arrighetti, per una start up.
A Milano i big dell’e-commerce
( f. sav.) I big del commercio elettronico a Milano. Oggi. A coordinare i lavori l’editore di Class Paolo Panerai, che ha lanciato una piattaforma per vendere il made in Italy in Cina. A Palazzo Pirelli (piazza Duca d’Aosta, 3) un forum sul digitale che vedrà tra i protagonisti, tra gli altri, esperti del settore come Andrea Ghizzoni (We Chat Italia), Fabio Vaccarono (Google Italia) e Pietro Scott Jovane (Banzai).