«Oscar, anch’io ho ricordi amari» Morricone: ingiustizie nell’87, vado a Los Angeles orgoglioso della mie note classiche
ma l’Academy gli preferì l’afroamericano Hancock, autore di musiche non del tutto originali in Round Midnight.
Schivo e di poche parole, minimizza tutto ciò che lo riguarda. Un romano atipico nato nel cuore di Roma, a Trastevere, il 10 novembre 1928. I toni discreti, le parole contate sono un modo per proteggere l’emotività. Gli dici della sua genialità apparsa fin dai primi passi come arrangiatore, l’audacia e l’originalità delle trombe iniziali in «Se telefonando» cantata da Mina, e lui risponde imitando le trombe.
L’«altro» Morricone è poco conosciuto dal cinema. Eppure l’artista delle colonne sonore e quello della musica «assoluta», che non compone in funzione delle immagini, è lo stesso. I due volti si ricompongono in questo film: una singolare colonna sonora sinfonica dal carattere «drammatico ma anche, nella timbrica, ironico e sfottente». Le è piaciuto il film? «Sì, molto. Feci leggere la sceneggiatura a mia moglie e al mio fonico: dissero che è un capolavoro. Se è troppo violento? Io penso che Da Diane Keaton a Miley Cyrus (foto) il passo non solo non è breve, ma è piuttosto una maratona. Woody Allen però quando si tratta di donne è piuttosto allenato. Il regista 80enne ha infatti scelto la popstar americana come protagonista della sua prima serie tv (ancora senza titolo), prodotta da Amazon. La strana coppia ha suscitato subito le critiche del web, a cui non è piaciuto l’accostamento dell’ironia raffinata di Allen (che reciterà anche nella serie) al personaggio super pop che è diventato la cantante. Eppure è stata proprio lei, felicissima, a confermare su Quentin mostri compassione per la vittima, l’unica donna del film, che ci mostra subito un occhio pesto. Dunque, è violento ma c’è anche dell’altro». Tarantino ha paragonato Morricone a Mozart. «Mi ha fatto piacere, solo che per discorsi del genere bisogna che la Storia faccia il suo corso. So quello che non volevo fare, e cioè una colonna sonora come quelle per Sergio Leone. Sono passati cinquant’anni. E poi questo non è un western: è un film d’avventura».
«In totale sono otto brani, l’asse portante è costituito da quattro tempi di una Sinfonia. Poi ci sono sei voci di uomo Premio 2007 alla carriera Ennio Morricone (87 anni), compositore, musicista e direttore d’orchestra, con l’Oscar onorario alla carriera che fanno un versaccio, un piccolo crescendo su una sola nota. E tre brani per film di Carpenter e Boorman mai usati, quindi originali».
Ha scritto un centinaio di pezzi di musica classica conciliando «sperimentalismo e volontà di comunicare», avendo come maestro etico Petrassi. Vittima del conformismo e delle contrapposizioni ideologiche, ha fatto parte, negli Anni 60, dell’associazione Nuova Consonanza, ha vissuto in una sorta di isolamento estetico, fra tradizione gregoriana e commistioni stilistiche: «Mai aderito a correnti e movimenti». Il mondo accademico lo guardava con sufficienza. «L’ostracismo c’è stato, non mi perdonavano il cinema, ma da anni non lo avverto più».
L’Accademia di Santa Cecilia ha tributato un omaggio a due premi Oscar, lui e Nicola Piovani. Il pubblico ha salutato Ennio con la standing ovation. La sua carriera sarebbe stata diversa senza il cinema? «Completamente. Avrei scritto di più ma eseguito di meno».