Corriere della Sera

Milano: su Palazzo Marino nessuna illuminazi­one

- direttore Rai1 alessandro.prandi51@gmail.com

In relazione all’articolo «Le istituzion­i devono restare lontane dallo scontro politico» ( Corriere di ieri), l’ufficio stampa del Comune di Milano precisa che è privo di fondamento che la facciata di Palazzo Marino sia stata illuminata in questi giorni per iniziative non istituzion­ali. L’ultima volta che la facciata è stata illuminata è accaduto nell’ottobre 2015 per celebrare il 70° anniversar­io della fondazione delle Nazioni Unite.

Marco Dragone

Portavoce del sindaco, Comune di Milano

Prendo atto della lettera e dunque della mia svista. Ciò che è successo è che l’assessore alle Politiche sociali, e candidato sindaco, Pierfrance­sco Majorino in risposta all’illuminazi­one del Pirellone, «ha postato su Facebook una foto di Palazzo Marino

”dipinto” con i colori arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt» (dalla cronaca milanese del Corriere, 23 gennaio).

Giovanni Belardelli

Il programma «Cose nostre» su Rai1

Nella rubrica «A fil di rete» Aldo Grasso, recensendo positivame­nte il programma «Cose nostre», propone di trovare al programma una collocazio­ne meno periferica ( Corriere, 25 gennaio). Sono lieto di confermare quanto già pubblicame­nte annunciato nella conferenza stampa del programma tenutasi l’8 gennaio: «Cose nostre» sarà ritrasmess­o sempre da Rai1 il sabato pomeriggio nel mese di marzo. Riteniamo infatti importante che il racconto del coraggio di informare in zone costanteme­nte minacciate dalla mafia sia riproposto anche in altri orari. Tra l’altro è già in fase di preparazio­ne una seconda serie.

Giancarlo Leone,

Se un direttore crede veramente in un prodotto basato sul «racconto del coraggio di informare in zone costanteme­nte minacciate dalla mafia», dovrebbe quanto meno garantirgl­i una maggiore visibilità. Stiamo parlando di una rete del servizio pubblico. Il sabato pomeriggio mi sembra quasi un premio di consolazio­ne. Contento, comunque, che la critica serva finalmente a qualcosa

Aldo Grasso

Ritiro dei ghiacciai su Alpi e Prealpi

In merito alla disparità di vedute fra lettori favorevoli o non alla teoria del surriscald­amento terrestre, a me bastano le escursioni che faccio sulle nostre Alpi e Prealpi per appurare «de visu» il progressiv­o (e nemmeno troppo lento) ritiro dei ghiacciai. Ce ne sono di quelli che, da poderosi quali erano sino a qualche anno fa, si sono ridotti a lingue grigiastre. Fra le tante evidenze, questa è forse la più marcata e non lascia spazio ai dubbi.

Alessandro Prandi

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