Corriere della Sera

Allegri mette un po’ di pepe nella Coppa «Serve incoscienz­a»

Il richiamo del tecnico, non solo al triste Morata

- Paolo Tomaselli

La Juventus è stanca dopo la lunga rincorsa al primo posto? È preoccupat­a che uno sforzo così lungo non l’abbia ancora portata in testa al campionato e magari possa essere vanificato da un mezzo passo falso? La partita con la Roma — tra le peggiori come prestazion­e nella cavalcata juventina — ha fatto accendere la spia della benzina. Forse più del serbatoio delle energie mentali che di quello delle energie fisiche. «Non dobbiamo pensare ai successi ottenuti — sottolinea Massimilia­no Allegri — o alle 17 partite che ci restano o alla data del 15 maggio. Dobbiamo essere un po’ incoscient­i, spensierat­i. I giovani come Dybala e Pogba portano entusiasmo e leggerezza (anche con la loro danza-tormentone ndr), ma il tutto va trasformat­o sempre con equilibrio».

Lo snodo non è banale. Anche perché la sfida di stasera Ranieri sfida Mancini e non molla la presa su Eder (foto). Mentre l’Inter attende la definizion­e della trattativa di Guarin con lo Shanghai Shenua (oggi a Marbella sosterrà le visite mediche), il Leicester tenta il sorpasso ai nerazzurri. Ausilio aveva pareggiato l’offerta del club inglese di 13 milioni per portare subito a Milano l’attaccante ventinoven­ne? Tutto da rifare. Nella serata di ieri gli agenti dell’esterno blucerchia­to sono volati in Inghilterr­a per ascoltare la proposta del club contro l’Inter è un piccolo investimen­to sul futuro: la gara di ritorno del 2 marzo a San Siro contro i nerazzurri arriverà dopo il ciclo terribile che comprende Napoli (13 febbraio), Bayern Monaco (23) e la stessa Inter (28). Così la Coppa Italia, che 8 mesi fa dopo 20 anni è tornata di proprietà juventina, riveste un valore ancora più alto. E la sfida all’Inter, «nemico» per eccellenza dell’ultimo decennio e fino a due settimane fa principale avversario anche per lo scudetto, completa lo scenario nobile.

Juve incoscient­e però non vuol dire ovviamente né sprovvedut­a né casuale. Vuol dire, seguendo il discorso di Allegri (che si aspetta un’Inter «rabbiosa»), una Juve «leggera». Senza zavorre mentali. E chi meglio di Alvaro Morata rappresent­a il talento triste con la palla al piede? Il ragazzo che ha portato la Juve in finale di capolista in Premier. Il Leicester ha le sterline, ma salvo clamorose sorprese il Mancio (che sta per salutare Montoya diretto al Betis) ha il gradimento del giocatore. In fase di stallo al momento Roberto Soriano per il quale a fine settimana i nerazzurri potrebbero effettuare un tentativo con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Per giugno, oltre al sogno Lavezzi, prenotato il centrocamp­ista Banega del Siviglia. Per il post-Eder la Samp (che sta per cedere Zukanovic allo Stoccarda) valuta A secco Morata ha fatto 3 gol: l’ultimo il 4 ottobre al Bologna sere spensierat­o. Ha giocato bene domenica, gli manca il gol: a Roma contro la Lazio ci è andato vicino».

Chissà che l’assenza di Zaza (squalifica­to) non serva a far sbloccare Morata, che ha sofferto anche il rendimento dell’altro attaccante riservista (6 gol). Di sicuro non ci sarà Khedira, che lascerà spazio a Sturaro. Pogba non dovrebbe mancare, così come Marchisio, che è diffidato: se non gioca lui, sarà il turno dell’ex Hernanes, che ha lasciato l’Inter ad agosto. In porta tocca a Neto, che almeno in Coppa trova lo spazio che cercava quando ha scelto la Juventus. Il brasiliano, che è arrivato a Torino con l’intenzione di prendere il posto di questo Buffon, in fondo è un vero simbolo di incoscienz­a. Quasi ai confini con la follia.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy