Gli intrighi di «Suits», legal drama sbilanciato sui sentimenti

Su Premium Stories (canale 316 del DTT, lunedì, 21.15, a rotazione poi) è approdata la quinta stagione di «Suits», il «legal drama» creato da Aaron Korsh. Le storie sono ambientate nello spregiudicato mondo degli avvocati newyorkesi, tra cause milionarie e parcelle a molti zeri, dove il successo di ciascuno si misura anche dal lusso degli uffici e dalla qualità sartoriale degli abiti. Per dire, la socia anziana dello studio in cui è collocata buona parte della vicenda, Jessica Pearson (Gina Torres), si vanta di non mettere mai lo stesso abito più di una volta.

Com’è noto per chi segue la serie, i protagonisti principali sono due: lo «squalo» del tribunale Harvey Specter (Gabriel Macht), uno dei più importanti avvocati della Grande Mela, e Mike Ross (Patrick J. Adams), ragazzo dotato di una memoria prodigiosa grazie alla quale è diventato avvocato «per caso».

Al termine della quarta stagione Mike ha chiesto la mano di Rachel (Meghan Markle) che ha accettato la proposta di matrimonio. Harvey invece ha perso la preziosa collaborazione della sua assistente Donna (Sarah Rafferty) la quale deciderà di lavorare per Louis Litt (Rick Hoffman), dopo la morte della sua segretaria Norma. Questo doppio colpo di scena introduce nel genere una spruzzata di soap che ha riflessi anche psicologici sui protagonisti dello studio «Pearson Specter Litt». In verità anche l’impenetrabile Jessica Pearson ha un cuore che ora sanguina per un amore finito.

Tra una causa e l’altra, Harvey ha trovato una nuova assistente, ma è costretto a frequentare una psicologa per superare i suoi traumi. Quanto a Mike, conosce gli inciampi del rapporto di coppia. Per gli amanti del «legal», la serie appare un po’ sbilanciata. Mentre i rapporti personali non mancano di momenti appassionanti (con segretarie e assistenti innamorate dei loro capi), i casi legali non sempre sono all’altezza delle proposte cui il filone americano ci ha abituati.