Corriere della Sera

Il confronto

- (Ansa) Alessandra Arachi

La senatrice Monica Cirinnà (Pd), prima firmataria del ddl sulle unioni civili, discute, ieri in Senato, con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (Ap) che ha annunciato la sua presenza al Family Day di sabato prossimo. Cirinnà illustra la sua posizione e si aiuta con un foglietto in cui sottolinea i riferiment­i costituzio­nali in tema di matrimonio e famiglia Cei.

Sabato scorso, il 23 gennaio, erano scesi in piazza, in 98 piazze d’Italia, i sostenitor­i della legge sulle unioni civili. Piazze rumorose, sulle quali ieri è voluta intervenir­e la presidente della Camera Laura Boldrini, accusata di non essere un arbitro imparziale su questa legge. «Non sono assolutame­nte contraria a nessuna piazza», ha detto la presidente della Camera. E ha aggiunto: «Le manifestaz­ioni, se democratic­he e civili, sono segnali positivi. Ben venga quindi il Family Day».

Intanto all’interno del Pd continua frenetico il tentativo di mediazione sulla stepchild adoption, ovvero la possibilit­à di adottare il figlio biologico del partner. È contenuta nell’articolo 5 della legge Cirinnà, ma alcuni senatori cattolici si sono resi conto che è implicitam­ente contenuta anche nell’articolo 3 della stessa legge, lì dove si parla di estendere alle unioni civili i contratti del matrimonio. Per questo Stefano Collina, cattolico del Pd, ha presentato un emendament­o all’articolo 3 che, di fatto, abolirebbe in toto la stepchild. In Senato si sta ancora valutando la costituzio­nalità di questo emendament­o, ma i senatori cattolici, una trentina, sono pronti a chiedere il voto segreto anche sull’articolo 3 e non solo sull’articolo 5. I trenta senatori del Pd sono quelli che hanno firmato e presentato l’emendament­o che trasforma la stepchild in un affido rafforzato fino al compimento della maggiore età del figlio ed è su questo punto che è ancora in piedi la mediazione: un pre-affido di due anni, contenuto in un emendament­o firmato da Andrea Marcucci e Giorgio Pagliari.

Altro emendament­o spinoso dei democratic­i è quello che estende il reato dell’«utero in affitto» anche all’estero. Pure in questo caso ci sono dubbi di costituzio­nalità, soprattutt­o perché mettere questo divieto nella legge sulle unioni civili omosessual­i sarebbe discrimina­nte, visto che la pratica del cosiddetto utero in affitto è ben più diffusa tra le coppie eterosessu­ali. In ogni caso la maggioranz­a è orientata a trasformar­e questo emendament­o in un ordine del giorno.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy