Corriere della Sera

La scelta dei modelli «premium» per Usa ed Europa

- Bianca Carretto

Fca riparte, da sola, senza Ferrari. Non sarà una corsa ad ostacoli, operare a livello globale significa contare su mercati che crescono a dispetto di altri che calano, con una flessibili­tà di prodotti che migrano da una parte all’altra, cambiando segmento e caratteris­tiche.

Fca ha deciso di puntare su modelli «premium» e di costruire meno vetture ma con margini superiori. Dispone per i prossimi tre anni di due aeree solide, quella americana e quella europea che è ritornata a guadagnare prima di ogni previsione. Gli Usa punteranno su Ram e Jeep. Quest’ultimo brand, oltre ad aver ottenuto i migliori risultati, sta cambiando pelle anche in casa yankee, il look made in Italy (Renegade docet) gli ha permesso di entrare nella zona elitaria dei suv. È atteso il C-Suv (fine 2016), che sostituisc­e Patriot e Compass. Ha il compito di sostenere le vendite in Brasile, di conquistar­e una diversa clientela in Usa e in Cina, di rafforzare il marchio in Europa.

Jeep è sulle spalle di Mike Manley, padrone della marca dal 2009, definito dalla stampa americana un manager «discreto», con giacca, camicia bianca, senza cravatta, appare un perfetto sconosciut­o. Non all’interno di Fca poiché gestisce anche i pick-up Ram e la regione asiatica che comprende la Cina, dove sono stati venduti lo scorso anno 25 milioni di veicoli. Il suo nome fa parte del piccolo gruppo dei possibili successori di Sergio Marchionne, che comprende Alfredo Altavilla, Tim Kunikis, Reid Bigland e Richard Palmer.

Nel 2015 sono state immatricol­ate 1.237.000 Jeep, 850 mila negli Usa. Manley non perde mai di vista l’obiettivo che vede, entro il 2018, il superament­o di 2 milioni di unità. Sempre in America sale la febbre per Alfa Romeo, con la Giulia che arriverà alla fine del 2016 nella versione berlina, seguita dal suv compatto. Due auto di lusso. Bisognerà aspettare il 2020 per il completame­nto della gamma (ammiraglia, grande suv, spider, cabrio e tre volumi). Le eredi della Chrysler 200 e della Dodge Dart verranno realizzate da un altro costruttor­e non ancora identifica­to. L’Europa (attiva per 213 milioni di euro contro il passivo di 41 milioni del 2014) è l’altra struttura portante. Alfa Romeo in primo piano con i due modelli e Maserati, con il suv Levante. La regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ha come manager Altavilla. Con il marchio Fiat continua a mantenere le prime posizioni in un’area glamour grazie alla sempre giovane 500 e alla futura 124 spider. Con la Tipo, in versione sw e due volumi, ha i mezzi per competere nelle aree in cui il segmento C è proiettato ad espandersi (Europa del Sud e dell’Est, Nord Africa). Il salone di Ginevra, a marzo, fotografer­à meglio di ogni teoria, la potenziali­tà di Fca, tutte le auto, commercial­izzate da qui al 2018, nel completo ventaglio dei marchi, saranno esposte.

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