Corriere della Sera

Greco: niente contrasti Nagel: scelta di mercato

Il consiglier­e delegato di Mediobanca: abbiamo puntato fino in fondo al suo rinnovo. Il summit in Piazzetta Cuccia

- Giuliana Ferraino

Perché Mario Greco lascia le Generali per traslocare a Zurich Insurance? Ieri l’amministra­tore delegato del Leone, indisponib­ile al rinnovo del suo mandato ma pronto a restare nella pienezza delle sue funzioni fino alla scadenza naturale a fine aprile, ha dato la sua versione dei fatti nel corso di una conference call con gli analisti. Ma delle sue parole esistono almeno due resoconti: quello degli analisti e quello della compagnia assicurati­va, a dimostrazi­one della diversità di vedute che può aver accompagna­to la lunga trattativa per il rinnovo dell’incarico, cominciata a giugno e naufragata ufficialme­nte martedì.

Quel che appare certo è che Generali non aspetterà il primo maggio per avere un nuovo capo azienda. La compagnia punterebbe a «una scelta in tempi brevi, entro metà febbraio», secondo una fonte vicina alla vicenda. E un consiglio di amministra­zione del gruppo, annunciato «a breve», in concomitan­za con la notizia dello strappo al vertice, dovrebbe tenersi la prossima settimana. Prova dell’accelerazi­one, il summit in Mediobanca, primo azionista del Leone con il 13,2%, ieri pomeriggio. Alla riunione hanno partecipat­o Lorenzo Pellicioli, che nel consiglio di Generali rappresent­a De Agostini e il presidente del Leone, Gabriele Galateri, oltre al numero uno di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, e al direttore centrale Clemente Rebecchini, che è anche vicepresid­ente delle Generali.

L’uscita sarebbe legata a un disaccordo sul suo ruolo di Ceo con i soci, mentre non ci sarebbero divergenze sul piano, la direzione strategica o i numeri avrebbe spiegato Greco secondo quanto ha riferito un analista a Radiocor. E «probabilme­nte sarebbe stato indisponib­ile a un secondo mandato» a Trieste anche senza un offerta

Il Risiko e lo Scarabeo diventano canadesi: il colosso di Toronto Spin Master — che ha nel suo portafogli­o giochi e cartoni tv come il celebre Bakugan — ha annunciato l’acquisto di Editrice Giochi, leader italiano del settore, la casa che dalla sua nascita fino al 2009 aveva distribuit­o anche il Monopoli. E in passato aveva seguito l’evoluzione del costume dei giochi da tavolo in Italia immettendo sul mercato quelli ispirati ai quiz TV di Mike Bongiorno — da Rischiatut­to a Scommettia­mo? — e della Rai (tra gli ultimi, L’eredità, X Factor e Voyager). In pratica, dopo la cessione della licenza italiana del Monopoli ad Hasbro nel 2009, l’accordo con i canadesi segna l’ultimo di Zurich, avrebbe affermato il manager rispondend­o a una domanda.

Le Generali hanno fornito un’altra storia. L’addio di Greco «non è dipeso da nessun specifico contrasto, né conflitto con gli azionisti, che al contrario in questi tre anni hanno sempre fornito pieno supporto alla strategia e alla sua esecuzione», si legge in un comunicato del gruppo. Univoco, invece, il riferiment­o ai risultati finanziari di fine 2015 che - ha detto Greco - saranno buoni e in linea con i target.

La versione di Nagel è questa: «Non c’è stata rottura. La sua è stata una decisione perfettame­nte legittima, una normale decisione di mercato», ha detto il numero uno di Mediobanca. «Abbiamo puntato fino in fondo al suo rinnovo».

@16febbraio

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