L’invenzione di Jennifer una rivoluzione per tutte le casalinghe
Ogni epoca ha le sue vite celebri. Se un tempo Hollywood raccontava madame Curie, oggi c’è Joy Mangano che inventò il molto più utile mocio, scopa che si strizza senza che la manine di fata delle casalindi ghe abbiano a soffrirne.
Come in altre ciniche occasioni ( The fighter, Il lato positivo) al regista David O. Russell interessa esporre in vetrina le feroci, fumanti macerie sentimentali delle famiglie middle class, salvando onore e intraprendenza femminili per sistemare bilanci morali e materiali, come ai tempi di Mildred ed altre eroine in visone del quotidiano che con frittelle risolsero l’Edipo di casa, il dream e la crisi del 29 che sconvolse l’economia mondiale.
La Mangano, origine italiana, personaggio reale molto drammatizzato dal cine, è una testarda che, incoraggiata dalla nonna, rivoluziona l’igiene col Miracle Mop su pavimenti:
al successo arriva dopo aver combattuto con la mamma drogata di telenovele, l’ex marito Edgar Ramirez convivente e litigante in cantina col padre (Robert De Niro) che se la fa
col sorridente, arcigno look della brava Isabella Rossellini. Né manca il divo feticcio Bradley Cooper, giornalista di distinta volgarità da mass media e magiche televendite, copyright di principi omologanti del consumismo da sogno americano: cita Selznick e Jennifer Jones in un melò che evita principi azzurri incrociando Anna Karenina e Dallas come dice l’autore amante di classici (Sturges, Stevens, Capra, La Cava) e soap.
L’anima elettrica del racconto è Jennifer Lawrence (premio Oscar per Il lato positivo dello stesso David O. Russell), ex Hunger Games che invecchia a vista esprimendo sfumature, dolori e ambiguità dell’ansia da successo sperduta nelle fatiche affettive di ogni giorno senza adagiarsi nei super poteri stellari di Cenerentola.