Fatture false, l’inchiesta s’allarga Nel mirino le ultime due stagioni
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L’avviso di chiusura indagini, notificato l’altro giorno alle 64 persone coinvolte nell’inchiesta sui presunti reati tributari compiuti da dirigenti e calciatori di serie A e B e procuratori calcistici, certifica che l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli e coordinata dal pool della Procura che fa capo all’aggiunto Vincenzo Piscitelli ha raggiunto un punto d’arrivo. Da ora in poi, pur essendoci per gli indagati la possibilità di ricorrere al Tribunale del riesame contro i sequestri subiti, si dovrà cominciare a parlare di processo. Eppure l’attività dei pubblici ministeri titolari dell’inchiesta
Melbourne
Primi britannici a raggiungere insieme le semifinali di un torneo Slam dal 1977 (John Lloyd e Sue Barker), Andy Murray e Johanna Konta ( foto) avanzano all’Australian Open battendo David Ferrer (6-3, 6-7, 6-2, 6-3) e Shuai Zhang (6-4, 61). Affronteranno Milos Raonic e Angelique Kerber, che negli altri quarti della parte bassa del tabellone hanno superato Gael Monfils (6-3, 3-6, 6-3, 6-4) e Victoria Azarenka, due non si è fermata. In Procura sono stati ascoltati ieri alcuni calciatori, sui cui nomi gli inquirenti mantengono un riserbo assoluto. È certo, però, che non c’è nessuno di quelli che compaiono nell’elenco degli indagati (Denis, Quintero, Mutu, Immobile, Paro, Crespo, Foggia, Nocerino, Jankulovski, Chavez, Fideleff, Lavezzi, Paletta, Calaiò, Molinaro, Pabon, Milito).
Chi viene ascoltato in queste ore è chiamato a deporre in qualità di persona informata dei fatti. Nelle carte dell’inchiesta sono citati i nomi di molti calciatori oltre agli indagati. E non è da escludere che, volte campionessa di Melbourne, che era data come grande favorita (6-3, 7-5). Ma la decima giornata del primo Major della stagione ha dovuto ancora una volta occuparsi dello scandalo dei presunti match truccati, stavolta per l’annuncio di una controffensiva. Preoccupati per i sospetti di carenze nelle indagini e al fine di «ripristinare la fiducia del pubblico nel nostro sport» — ha detto il presidente dell’Atp, Chris Kermode proprio in vista dell’udienza al Riesame, gli inquirenti abbiano voluto raccogliere altre testimonianze a supporto delle loro accuse. I calciatori non indagati potrebbero confermare l’abituale ricorso al pagamento da parte delle società delle spettanze riservate ai procuratori. Il cuore dell’inchiesta, infatti, è lì. I pm di Napoli ritengono che in nessun caso l’opera svolta dal procuratore di un calciatore possa diventare un carico economico per le società con le quali quel procuratore ha trattato. Non è possibile, sostengono i magistrati, curare gli interessi di una parte ed essere pagati dalla contropar-