I verdiniani contro Gotor: Denis diverso? È razzismo
In Aula Denis Verdini, 64 anni
Antropologicamente diverso a chi? Quelli di Ala non si riconoscono nella teoria evolutiva dell’uomo verdiniano coniata dal senatore di minoranza pd Miguel Gotor in base al guardaroba diversamente di sinistra (mocassino di camoscio blu, orologio e gemelli d’oro massiccio e lustro) e persino alla camminata, evidentemente troppo di destra per non farsi notare rispetto all’incedere più casual dei democratici. «Con tutto il rispetto per l’ideologo di Bersani che portò il partito al minimo storico e alla figuraccia con i grillini, credo che Gotor dovrebbe spiegare meglio questo concetto vagamente lombrosiano», argomenta il senatore Riccardo Mazzoni. «Perché la politica può essere tutto ma non il proseguimento del razzismo con altri mezzi». L’onorevole Luca D’Alessandro ironizza sugli incubi di Gotor: «Gli siamo vicini, consapevoli dell’intenso dramma che sta vivendo, quando si sveglia di notte e mena fendenti contro il fantasma di Denis Verdini. Dopo alcuni, tanti, passaggi sul lettino dello psicanalista, starà meglio».
Scarponcino Clark e sei di sinistra, cravatta Marinella e sei di destra, pantaloni con il risvoltino e malleolo scoperto e sei renziano. «L’epoca dei loden è finita» spiega il sociologo Mauro Calise. «Prima l’appartenenza ad una elite, sia di destra che di sinistra, dipendeva dal cappottone austriaco, anche di provenienza trentina. Ora siamo nell’epoca del prêt-àporter, nello stile e nei voti, tutto è rimescolato». E ricorda «che abbiamo visto Prodi premier ciclista in bicicletta e Mastella ministro in calzoncini sul campo di pallone». Lo scrittore e neodandy Giuseppe Scaraffia segnala che quella del look destro o sinistro è anticaglia generazionale: «L’unica differenza è che la piccola borghesia di sinistra ha copiato gli aristocratici inglesi e di campagna mentre quella nuova uno stile non ce l’ha ed è più pacchiana, per il resto sono tutti uguali».