Il libro di ricette? Adesso lo finanzi (bene) con il crowdfunding
Da Indiegogo a Foodstar: la raccolta pubblica di fondi sul web entra nel mondo del cibo e diventa virale
Pubblicare un libro di ricette, fare un viaggio gastronomico nel Sud Italia, aprire uno spazio per la distribuzione di cibo bio a Siena o uno di design con cucina a Milano. Sono alcune delle case history legate al cibo e finanziate dal basso, ovvero con il crowdfunding, la raccolta pubblica di fondi su web. Il meccanismo è semplice, si sceglie una piattaforma in rete, si racconta la propria idea imprenditoriale — meglio in video — e come si intende realizzarla, si quantifica il budget necessario e come si vuole «ripagare» i sostenitori. Esistono piattaforme dette « all- ornothing», dove bisogna raggiungere l’ammontare richiesto, come «Kickstarter». L’ha utilizzata per esempio Jack Monroe per finanziare il sequel del libro di ricette low cost che l’ha resa famosa ( Cucinare con 2 euro al giorno, uscito in Italia per Newton Compton editori). Il preventivo ipotizzato di 8 mila sterline è stato superato, arrivando a ben 68 mila. Adotta un sistema più flessibile, invece, «Indiegogo», che prevede anche l’opzione «keep-it-all»: si riscuote, fatto salvo l’impegno a portare a termine il progetto, quanto raggiunto nel tempo prestabilito. Possono essere una parte dei 4 mila euro necessari a concludere un viaggio enogastronomico nel Sud Italia da parte di tre ragazzi americani o i 20 mila dollari per una bottiglia tecnologica, che permette di monitorare l’idratazione tramite una app. Cifra che i preordini hanno portato a 350 mila dollari.
Vi sono poi piattaforme specifiche per il settore. «Barnraiser» è nato pensando di agevolare agricoltori e produttori di cibo sano. Come quello di Ryan e Levon dell’azienda «Fire Tongue», che ricambiano l’aiuto economico necessario per comprare un affumicatoio e una cella frigorifera con la spedizione di peperoncini bio. Triplicando il loro budget.
Jack Monroe La piattaforma Kickstarter è stata usata da Jack Monroe per il suo nuovo libro
Esistono poi « Foodstar » e « Equityeats » , utilizzati per l’apertura di locali o food truck. Come per le due iniziative italiane su «Eppela», con budget attorno agli 8 mila euro. Sono «Presso», location milanese con cucina e il «Mo.Ma Market», spazio per la distribuzione di cibo bio a Siena. Nell’ equity crowdfunding, invece, il denaro è investito in azioni. Succede in «Crowdfooding», nuovo sito per supportare le start-up alimentari. Verrà lanciato a fine febbraio a Londra, ma il team fa base in Italia. Altre storie su
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