Adotta una fontana Il progetto di Torino per preservare le antiche «toret»
Si chiamano «toret» e a Torino ce ne sono circa 800. Facili da riconoscere ed uniche nel loro genere: le fontanelle torinesi sono verdi, rettangolari e con una testa di toro dalla quale sgorga l’acqua. Un simbolo della città, spesso sottovalutato e a volte tralasciato. Eppure potrebbe diventare un brand da sfruttare anche in ambito turistico. È l’obiettivo di «I love toret», l’applicazione lanciata dall’omonima associazione che, insieme al Comune e alla Regione Piemonte vuole coinvolgere i cittadini nella gestione delle «toret». Il software, infatti, permette di «adottare» le fontanelle chiedendo a chi aderisce di prendersene cura. Niente di davvero impegnativo, in realtà: tramite l’applicazione si possono segnalare atti di vandalismo o malfunzionamenti. Nel software ci sono anche le mappe con la geolocalizzazione delle fontanelle e le opzioni per indicare da quale si è bevuto. Ma questa è solo una parte del progetto, partito nel 2012. L’ultima novità, annunciata nei giorni scorsi, è quella dell’attivazione di hot stop intorno alle «toret»: cinque di queste, installate nel centro di Torino, sono state dotate di tecnologia iBeacon che permette loro di «comunicare» con smartphone e tablet di chi ha scaricato l’applicazione. Le fontanelle potranno così inviare contenuti geolocalizzati e personalizzati agli utenti, dalla storia del quartiere a quella dei monumenti della zona, dalla qualità dell’acqua alle iniziative culturali dei dintorni. La fase di test durerà sei mesi, l’obiettivo dell’associazione è estendere la tecnologia iBeacon anche ad altre fontanelle nel resto della città.