Milan, parla Barbara «Fallito l’obiettivo ora l’Europa League»
non abbiamo raggiunto il traguardo prefissato, per ora puntiamo all’Europa League ma il prossimo anno dobbiamo centrare la Champions. Del resto abbiamo investito molte risorse sul mercato, sono stati spesi quasi cento milioni».
Si parla di pace ma il clima a San Siro specie nei confronti di Adriano Galliani è a dir poco ostile. «Lavorare in mezzo alle tensioni non aiuta nessuno, spero che domenica non ci siano contestazioni» dice Barbara che nega contrasti con l’altro amministratore delegato. «Io e Galliani immaginiamo il futuro del calcio in maniera differente ma abbiamo sempre collaborato. Abbiamo punti di vista, età e obiettivi a tendere diversi ma il bene della squadra è la prima cosa. Del resto mai come ora è importante la cooperazione visto che abbiamo appena presentato alla Uefa il piano per gli obiettivi dei prossimi quattro anni».
Chissà se entro allora Mister Bee avrà superato il traguardo del closing. « Una cessione porta inevitabilmente con sé momenti di stallo, durante i quali possiamo aver perso qualche occasione, ma speriamo che questa trattativa si possa concludere presto in una direzione o nell’altra». Il calcio intanto viene travolto dall’ennesima inchiesta, con 64 indagati. «Non conosco gli atti ma ho letto che si parla di cifre marginali. Mi auguro che presto vengano trovate risposte e in generale il calcio ritrovi trasparenza per non subire la diaspora dei sostenitori». Domenica a San Siro ci sarà il tutto esaurito. «Abbiamo fallito il salto di qualità, il derby è fondamentale per mantenere vive le speranze di alta classifica» ammonisce Montolivo. La pace sia con voi. Colpo Éder Citadin Martins, meglio noto come Éder e basta, è nato a Lauro Müller in Brasile nel 1986 Ha nazionalità italiana perché il bisnonno era di Nove, in provincia di Vicenza (Ansa)
Oggi Eder, domenica il derby e poi si vedrà che Inter sarà. Il 3-0 incassato nell’andata delle semifinali con la Juve ha già praticamente messo alla porta della Coppa Italia i nerazzurri. Il k.o. ha fatto esplodere le contraddizioni, fin qui nascoste dai risultati, di una squadra con limiti di rosa e alcuni doppioni. Mancini è preoccupato: allo Stadium non si è creato né finalizzato nulla. L’attacco è uno scatolone pieno di solisti e vuoto di gol, ma soprattutto a centrocampo le lacune sono lampanti. A Torino l’allenatore è partito con due mediani e mezzo: Medel, Melo e Kondogbia. Ceduto Guarin (e doverlo rimpiangere fa sorridere), in panchina c’erano solo Brozov i c e i l 1 9 e n n e i voriano Gnoukouri, con appena un tempo giocato in campionato e 12’ in coppa.
Le punte sprecano quel poco che la squadra crea, Mancini però è convinto che con l’innesto di Eder il registro pieno di assenze ingiustificate tornerà a riempirsi di gol. «Credo possa
Montolivo Abbiamo fallito il salto di qualità, il derby sarà decisivo per mantenere vive le speranze di alta classifica Icardi L’Inter è in difficoltà, tutte le squadre in una stagione hanno passaggi a vuoto. Non è un brutto momento solo per me ma per tutti