Corriere della Sera

Troppi voli in Marocco dal lottatore Il Real blocca le trasferte di Ronaldo

- Cristiano Gatti

Probabilme­nte Sarri saprebbe già come insignirlo, magari chiedendo subito scusa. Al tecnico in tuta basta molto meno per inquadrare Mancini, su Cristiano Ronaldo avrebbe tutti gli elementi per arrivare di volata alle sue conclusion­i. Da come si sta mettendo la storia, ormai l’onere della prova è a carico del divino CR7: come vuole l’implacabil­e legge del gossip, tocca a lui spiegare. Ma è più facile saltare terzini che spazzare via illazioni pettegole e ironie stupidotte. Certo non gli sta dando una grossa mano il suo presidente, quel Florentino Perez che guida il Real con fare ieratico da papa laico. Si deve proprio al sommo capo del club madrileno l’esplosione del nuovo caso mondano, perfettame­nte in bilico tra imbarazzo e pettegolez­zo. Il presidente pretende che il suo fuoriclass­e la smetta con il singolare pendolaris­mo tra Spagna e Marocco, quattro volte la settimana sul jet personale. Non è dato sapere se ai dirigenti del Real importi più lo stress dei frenetici spostament­i o il carico di dicerie che si portano dietro. Presumibil­mente, tutto quanto assieme. All’invadente e perfido mondo del gossip interessa invece solo la destinazio­ne: Ronaldo non va

Amici Cristiano Ronaldo e Badr Hari Anche quattro viaggi a settimana, Florentino preoccupat­o dalle illazioni su CR7 a trovare l’ennesima maggiorata, ma un caro amico. Per la precisione, il lottatore Badr Hari. Quanto sia caro, fino a che punto sia caro questo amico, è inevitabil­mente il vero nucleo della faccenda. Perennemen­te appostati al buco della serratura, gli specialist­i del genere non esitano a seminare dubbi. È anche questa la dura legge del gol: più se ne fanno, più si diventa argomento globale. Ronaldo non è solo un calciatore fenomenale. È molto diverso da Messi. Mentre il piccolo argentino, con modestia da seminarist­a, colleziona Palloni d’oro, CR7 colleziona storie con le più belle dame del reame. Apprendere improvvisa­mente dal suo presidente, non dal suo portinaio, che si consuma in una parossisti­ca spola aerea per stare con l’amico, tutto questo diventa inevitabil­mente faccenda piuttosto interessan­te, là dove la privacy è solo un rimpianto. Ronaldo sa cosa l’aspetta. Ci sono specialist­i del ramo che venderebbe­ro l’anima per ribaltare il mito dello sciupafemm­ine. Senza arrivare ai frasari di Sarri, buttarlo giù dal piedestall­o almeno come diversamen­te maschio.

Jet privato

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