«Operazione Caravaggio», così rinasce un quadro scomparso
Tenete a mente questa parola, «rimaterializzazione». Fra poco ne spiegheremo il significato. Intanto il programma: «Operazione Caravaggio. Mistery of the Lost Caravaggio» è il racconto di un furto clamoroso. La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, a Palermo, dei ladri tuttora ignoti entrarono all’interno dell’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo e lo saccheggiarono. Da 46 anni non si hanno notizie de «La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi», dipinta da Caravaggio nel 1609.
Questo capolavoro, probabilmente rubato per ordine della mafia, ha raggiunto ai nostri giorni una stima che si aggira attorno ai 20 milioni di dollari. (Sky Arte, mercoledì, 21.10). Ma «Operazione Caravaggio» è anche il singolare racconto di come sia stato possibile creare una riproduzione fedelissima dell’opera, un esemplare prodotto con tecniche ad altissima tecnologia per rendere al meglio ogni dettaglio dell’originale scomparso.
E qui entra in gioco la «rimaterializzazione»: partendo da una fotografia, i tecnici di Factum Arte sono riusciti a realizzare, attraverso un lento processo, una elaborazione elettronica dell’immagine, un restauro digitale e la stampa definitiva che finalmente ha ritrovato l’originale collocazione, sopra l’altare dell’Oratorio. La copia più vera del vero? Alla luce della «rimaterializzazione» si possono ripensare tutte le teorie sul concetto di copia o di simulacro; si può riscrivere L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, 1936, di Walter Benjamin; si può rimettere in discussione il rapporto tra «Vero» e «Falso».
L’importante, però, è che la nuova «Natività» sia stata riconsegnata alla città di Palermo. Sull’operazione, Sky ha anche pubblicato un libro da Skira con la prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ecco, se qualcuno avesse bisogno di capire che cosa si intenda per servizio pubblico televisivo, segnalerei volentieri questo programma.