Corriere della Sera

«Sconfigger­e la ‘ndrangheta è un dovere»

Il presidente Mattarella in visita in Calabria: ogni governo abbia come priorità la lotta alla mafia L’8 febbraio sarà ricevuto da Obama alla Casa Bianca, in agenda l’emergenza migranti e la lotta all’Isis

- Marzio Breda

Per il suo primo viaggio del 2016 ha scelto l’ultima regione d’Italia o, almeno, la più «difficile». Sergio Mattarella, dopo una trasferta silenziosa e di poche ore a Firenze, si è ritagliato ieri un pomeriggio nella Calabria dei record negativi. E da lì ha riproposto la questione meridional­e su due fronti che da sempre s’intreccian­o: 1) la lotta alla criminalit­à organizzat­a, per dare coraggio a chi reagisce; 2) il recupero della «buona politica» e di un’amministra­zione pubblica trasparent­e ed efficiente.

Segnala il capo dello Stato, al taglio del nastro della nuova — mastodonti­ca e costosa — Cittadella Regionale di Catanzaro: «La ‘ndrangheta è ormai una minaccia per l’intero Paese, come dimostrano inchieste e processi in diverse regioni» e, sapendo che «questa terra non è sola e lo Stato non è lontano», qui ci si deve convincere che «sconfigger­la è possibile». Anzi, aggiunge, «è un dovere che va posto in cima a ogni programma di governo».

Ma non è l’unica precondizi­one che ha indicato per cambiare le cattive performanc­e della Calabria. A premessa di questo capitolo, e mettendo sullo sfondo i danni della crisi economica, il presidente si era prima concesso quasi una lezione di educazione civica. A uso dei politici, ma non solo.

«La sfera pubblica — aveva spiegato — viene indicata come elemento frenante e su di essa sembra gravare un pregiudizi­o negativo. Eppure l’efficacia della sua azione è premessa ad ogni progresso». Per cui «va migliorata, resa più moderna e veloce». E per riuscirvi, «chi assume una responsabi­lità pubblica deve svolgere il proprio compito con onore e dedizione, a servizio della società».

Non basta, per Mattarella. «La stessa politica non riesce

Il lavoro e il Sud «Per giocare un ruolo in Europa e uscire dalla crisi è necessario lo sviluppo del Sud»

spesso a sottrarsi alla logica degli interessi particolar­i, toccando talvolta quella zona grigia che non distingue tra legalità e illegalità, nell’illusione di preservare se stessa». Tutto si tiene, nel suo ragionamen­to. Infatti, «la piena dignità della cosa pubblica è la premessa per il risanament­o delle piaghe e per la ripresa», così come «governare bene è possibile ed è decisivo per dare futuro a una comunità». Devono esserne consapevol­i i cittadini calabresi come quelli della «aree più forti» del Paese: «Abbiamo bisogno dello sviluppo del Sud e l’unità è indispensa­bile per superare le nostre fragilità, per l’uscita dalla crisi, per il rilancio dell’economia, per consentirc­i di giocare un ruolo in Europa». Di più: per restituire speranza ai giovani, attraverso il lavoro, passaggio fondamenta­le per la «tenuta stessa della Nazione». Una sfida nella quale devono impegnarsi tutti (ecco che torna la sua idea di Stato-comunità), «anche le regioni del Sud», perché ormai «non basta più attendere interventi dall’alto o dall’esterno, o reclamare inadempien­ze storiche».

In serata il rientro a Roma. Nei prossimi giorni il presidente preparerà il viaggio negli Stati Uniti, dove l’8 febbraio incontrerà Obama: tra i temi in discussion­e «la lotta contro l’Isis e la crisi dei rifugiati».

La politica spesso non si sottrae alla logica degli interessi particolar­i, toccando la zona grigia che non distingue tra legalità e illegalità

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy