Le nostre «storie d’arte» I segreti dietro tela e pennelli
na delle mostre più visitate d’Italia, attualmente, è quella dedicata a Monet, alla GAM di Torino. Paesaggi, rarefazioni, fiori: elementi notissimi, quelli del grande impressionista. Ma quanti sanno che un bel giorno del 1908 Monet fece a pezzi decine dei suoi (anche all’epoca costosissimi) quadri perché insoddisfatto della propria arte? E ancora: al castello di Miradolo (Torino) è in corso una interessante mostra su Caravaggio. Del quale molti conosceranno la vita (presunto omicidio compreso). Eppure quanti sanno che la famosa «Maddalena penitente», una delle opere in mostra, nasconde una storia di grande valore estetico e umano? Accadde che la modella si assopì e così l’artista decise di non svegliarla, ma di ritrarla in un momento di naturale stanchezza, sottolineando non il solito cliché della pentita che si strappa i capelli, ma la fragilità di una donna che sta facendo i conti con la propria intima coscienza. Ecco, «Storie dell’arte», il nostro appuntamento del venerdì su Radio 27, vuole essere questo: uno scavo nell’architettura segreta dell’arte, nelle sue storie umane, nei suoi personaggi, negli aneddoti che costellano le vite degli artisti. Con un mix di voce, immagini e un breve post, qui non si fa critica nel senso più stretto, ma raccontiamo l’arte. Raccontiamo Pontormo attraverso i suoi misteriosi e affascinanti diari (il fiorentino annotava meticolosamente tutto quello che mangiava, a pranzo e a cena); facciamo rivivere Parmigianino in un riverbero inedito, quello dell’alchimia; illustriamo il percorso estetico di Lorenzo Lotto attraverso il suo precario peregrinare da un posto all’altro dell’Italia, vittima di una sorta di congiura del caso. In questo modo l’arte diventa una specie di racconto. Senza mai fine.