Il monito (irrituale) di Bruxelles
Mai di sabato. Di sabato e domenica, la Commissione europea non tiene mai l’usuale conferenza stampa quotidiana. Chiusi quasi tutti gli uffici, resta solo un portavoce di turno per le emergenze: di norma commenta eventi internazionali di grande rilievo, dichiarazioni estemporanee di capi di governo e di Stato, catastrofi o rivoluzioni. Tutto in regola, dunque, quando ieri Bruxelles ha fatto sapere che non avrebbe commentato le opinioni espresse a Torino da Ignazio Visco, uno dei 28 governatori delle 28 banche nazionali europee. Poi, però, ha commentato. E con un monito fortemente politico: il «bail in» non si tocca. Un passo quanto meno irrituale, nella forma e nella sostanza: il che può anche capitare. Ma a meno di 48 ore dall’accordo Padoan-Ue, quel passo sembra anche il segnale di una suscettibilità acuita, da parte di Bruxelles verso Roma. I singoli inquilini, cioè i governi, si innervosiscono spesso nella casa comune. Succede anche al nostro, ci mancherebbe. Ma l’amministratore del condominio no, ha un altro ruolo, di compostezza al di sopra delle parti. E non fa baruffe in portineria, soprattutto di sabato.