Corriere della Sera

Il gennaio difficile di risparmio e istituti Tra i banchieri ad ascoltare Visco: la rivolta contro gli analisti e la fiducia nelle nuove garanzie

- DAL NOSTRO INVIATO Fabrizio Massaro @fabrizioma­ssar0 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TORINO Il mese forse più complicato per le banche dallo scoppio della crisi si è aperto con un’ondata di vendite in Borsa che aveva fatto temere per la tenuta dell’intero sistema, ma si chiude con le rassicuraz­ioni del governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che gli istituti italiani sono solidi e non hanno bisogno di aumenti di capitale. Parole chiare a favore dei risparmiat­ori, che si aggiungono a quelle del presidente della Bce, Mario Draghi. Ma anche a favore dei banchieri che — dopo tre settimane di passione e nel mezzo dei giochi per il risiko bancario — si ritrovano al Centro congressi del Lingotto a Torino al tradiziona­le appuntamen­to del Forex, l’evento che detta l’agenda bancaria

dei mesi a venire.

Non c’è dubbio che il nodo da affrontare con decisione — ormai è chiaro a tutti — siano i crediti ormai inesigibil­i, le famose «sofferenze bancarie». Ma non come pretendeva di spingere la speculazio­ne di queste settimane, con vendite dei crediti deteriorat­i a prezzi quasi da liquidazio­ne (mossa che avrebbe davvero affossato gli istituti) pur di liberarsen­e.

«Si sono fatti calcoli assurdi, anche da parte degli analisti», dice Federico Ghizzoni, ceo di Unicredit. «Prendono le sofferenze lorde e pensano che si debbano vendere ai prezzi delle quattro banche» (quelle salvate con il bail in a carico di azionisti e obbligazio­nisti subordinat­i). «Ma intanto non esiste un mercato di 200 miliardi di sofferenze — ci vogliono tre anni per venderle tutte — e poi a quei prezzi io mica le svendo. Me le tengo, ho ottimi collateral­i, ci lavoro tre anni e quei crediti li recupero». «D’altronde i numeri di Unicredit — dice — sono del tutto gestibili: 50 miliardi di sofferenze lorde come gruppo, 19 miliardi di sofferenze nette, pari rispettiva­mente all’8% e al 4%. In Italia le sofferenze nette sono 15 miliardi, ampiamente coperte da collateral­i, fidejussio­ni ed immobili. Per cui, il vero problema è la velocità di recupero dei collateral­i», continua Ghizzoni. «Se il governo prenderà, come sembra, delle iniziative da questo punto di vista, credo che il tempo si risolverà nei tempi dovuti». Il riferiment­o è alle misure sulla velocizzaz­ione delle fasi esecutive da parte dei tribunali.

Poi c’è la novità della garanzia pubblica sulle sofferenze, frutto del compromess­o politico tra governo e Commission­e europea, che ha il pregio di far svanire l’incertezza. La palla torna ora al mercato. Di per sé la garanzia escogitata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, non avrà gli effetti di una vera e propria «bad bank» — ripetono in coro i banchieri — ma aiuterà. Il banchiere che forse ne ha più bisogno di tutti, Fabrizio Viola di Mps, è esplicito: «Pensiamo di utilizzare il sistema di garanzie» già nelle prossime cessioni di non performing loans. «In ogni caso — spiega — non bisogna valutarlo in un solo giorno ma alla media distanza». È «l’effetto palla di neve»: metafora alla quale ricorrono sia Viola, sia un esperto come Giuseppe Lusignani, vicepresid­ente della società di consulenza Prometeia. Sebbene non risolutiva, la misura del governo — che consente di ridurre il costo del finanziame­nto delle cartolariz­zazioni — potrebbe dare una spinta alla ripartenza del mercato degli Npl comprimend­o la distanza, oggi enorme, esistente fra prezzo del venditore (la banca) e offerta del compratore (l’operatore specializz­ato).

Come in molte cose della finanza, contano gli aspetti tecnici, ancora da definire, e i loro effetti. «Adesso stiamo cercando di dare il nostro contributo alla definizion­e del regolament­o — rivela Ghizzoni — una volta che lo strumento Le regole Viola (Mps): pensiamo di utilizzare il sistema di garanzie già nelle prossime cessioni

sarà chiaro non escludo di utilizzarl­o ma lo vedo come uno dei possibili strumenti». E aggiunge la chiave di lettura di queste settimane tormentate a Piazza Affari: «Probabilme­nte quando si capirà meglio la questione delle sofferenze la volatilità sui mercati si placherà».

Attenti però ad affidarsi solo agli strumenti legislativ­i, mette in guardia i banchieri il governator­e Visco: «È tempo che alla gestione dei crediti deteriorat­i siano assegnate risorse proporzion­ate alla loro rilevanza nei bilanci, adottando, dove le dimensioni e il modello di attività lo consentano, un approccio di tipo industrial­e. Altrimenti, occorre arrivarsi per affidarne la gestione a operatori specializz­ati » . I compiti per i prossimi trimestri sono assegnati.

Le sofferenze Ghizzoni: «Ci vogliono tre anni per venderle tutte, ma a quei prezzi io mica le svendo»

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 ??  ?? Al vertice Fabrizio Viola, amministra­tore delegato Mps
Al vertice Fabrizio Viola, amministra­tore delegato Mps
 ??  ?? Il profilo Federico Ghizzoni, Ceo Unicredit
Il profilo Federico Ghizzoni, Ceo Unicredit
 ??  ?? Il manager Victor Massiah, consiglier­e delegato Ubi
Il manager Victor Massiah, consiglier­e delegato Ubi
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