Corriere della Sera

«Con egoismi e grigiore la Ue crolla» L’omaggio del premier a Spinelli

La visita a Ventotene: l’Italia non permetterà che si distrugga Schengen

- DAL NOSTRO INVIATO Ernesto Menicucci

VENTOTENE (LATINA) I fiori sulla tomba di Altiero Spinelli, la dedica alla Guardia costiera («Grazie per il vostro servizio nel Mediterran­eo a difesa dei valori della nostra civiltà»), l’arrampicat­a fino al carcere di Santo Stefano, dove il fascismo recluse tra gli altri Sandro Pertini e Umberto Terracini. E l’annuncio che una certa idea dell’Europa «riparte da qui, un’isola in mezzo al mare», dove Spinelli durante il confino elaborò il manifesto per «un’Europa unita e libera». Matteo Renzi atterra in elicottero a Ventotene insieme al ministro dei Beni culturali Dario Franceschi­ni e al governator­e del Lazio Nicola Zingaretti e sceglie questo luogo perché «c’è un momento nel quale si Sull’isola Il presidente del Consiglio Matteo Renzi insieme al governator­e del Lazio Nicola Zingaretti ieri durante la visita all’isola di Ventotene, in provincia di Latina sente la necessità di tornare a casa, rifugiarsi in un posto sicuro». Renzi è reduce dalla visita a Berlino ad Angela Merkel e lancia messaggi ai leader europei e al presidente della Commission­e europea Jean Claude Juncker: «Siamo stati accolti — dice — da chi gridava “Schengen, Schengen” (sono i militanti del Movimento federalist­a europeo, ndr). Chi vuole distrugger­e Schengen distrugge l’Europa: l’Italia non lo permetterà. L’Europa è la più grande vittoria politica del XX secolo ma la sua benzina sono gli ideali, non la miopia di chi alza muri, o il grigio e distratto dibattito tecnico su dettagli e parametri. I bambini che muoiono nell’Egeo hanno un nome anche se non lo sappiamo». Il restauro dell’ex carcere borbonico costerà 80 milioni di euro (erano 50, poi il sindaco di Ventotene «Geppino» Assenso ne ha strappati altri 30), i lavori — dopo una gara europea — inizierann­o a primavera del 2017, per avere un discreto stato di avanzament­o entro il 31 agosto dell’anno prossimo. Data che Renzi, incappando in una gaffe, cita come «il centenario della nascita di Spinelli», che però è del 1907. Il premier scherza con un bambino: «Di che squadra sei? Del Napoli? Vincerete lo scudetto». A fargli da guida al carcere, il muratore Salvatore, memoria storica del posto. Visitando Santo Stefano, e leggendo la scritta su una lapide gli viene l’idea: il centro studi per giovani di tutte le università europee, con annessa foresteria, si chiamerà «Scuola di alti pensieri». Era l’idea lanciata da Zingaretti («È una bella vittoria», dice) che Renzi ha fatto propria. Il premier aggiunge: «L’Europa rischia di crollare se diventa un insieme di egoismi. Per questo c’è bisogno dell’Italia. Quando cerchiamo di affermare un sistema di sviluppo diverso non stiamo facendo le bizze o rivendican­do un interesse nazionale, ma vogliamo riportare l’Europa a quello che deve essere. La via non è’ facile ma la percorrere­mo. Noi chiediamo che l’Europa non venga trascinata in beghe da cortile o tecnicismi da illuminati che fanno crescere populismi e demagogie, ma che si torni al sogno della Ue». Quel sogno che, quasi ottanta anni fa, animò Spinelli.

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