Per i pc 150 milioni ma serve l’assistenza
Èun rapporto di odio/amore quello che gli uffici giudiziari italiani hanno con la sempre maggiore informatizzazione del lavoro. Tutti d’accordo sull’utilità, e neanche è vero manchino i soldi, anzi il Ministero ha messo sul digitale altri 150 milioni per il 2015-2016-2017. A essere lamentata è invece l’insufficienza dell’assistenza tecnica, fattore cruciale rispetto alla diffusione di applicativi che per produrre i propri positivi effetti di riduzione dei tempi a favore dei cittadini, lungi dal risparmiare lavoro, ne assorbono molto di più sia ai magistrati sia ai cancellieri, mettendo così ancor più a nudo le carenze di organici. E tuttavia non si può certo negare che gli operatori ci provino: l’anno scorso hanno fatto 3 milioni di notifiche e comunicazioni nel penale (dove si è più indietro) e depositato 3,5 milioni di atti telematici nel civile, dove l’informatizzazione è più avanzata e in parte obbligatoria, e dove la consegna in via informatica di 15 milioni di comunicazioni ha fatto risparmiare, rispetto ai costi che venivano sostenuti con il sistema del cartaceo, 53 milioni.