Riposare, bere molto e coprirsi Sì ai farmaci, ma con giudizio
Se nei bambini contro la tosse occorre prima di tutto pazienza per aspettare che passi, negli adulti la faccenda cambia e si possono utilizzare con maggior libertà mucolitici, espettoranti e sedativi.
Questo non significa esagerare, come spiega Alessandro Zanasi, presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (AIST) e direttore del Centro per lo studio della tosse di Bologna: «I calmanti a base di codeina e simili possono avere effetti collaterali centrali, come la sonnolenza, e possono dare stitichezza e disturbi cardiovascolari: è indispensabile attenersi sempre a dosi e tempi indicati dal medico o dal farmacista, senza eccedere nell’uso».
«I sedativi della tosse» continua l’esperto, «sono utili in caso di tosse secca, irritativa, spesso dovuta a infezioni virali o reflusso gastroesofageo; gli espettoranti aiutano in caso di tosse catarrosa, più spesso associata a infezioni batteriche. Detto ciò, tuttavia, anche negli adulti le contromisure da prendere senza aprire l’armadietto dei medicinali sono tante ed efficaci: prima di tutto, chi fuma deve abbandonare la sigaretta perché il fumo è fortemente irritante. Poi, valgono le “tre elle” dei consigli della nonna, ovvero latte, lana e letto: riposare, bere molto e coprirsi serve davvero a far passare la tosse. Tisane, latte caldo e simili “sciolgono” il catarro e lo rendono più semplice da eliminare, lo stesso è vero per i fumenti che inoltre idratano le mucose delle vie aeree rendendole meno sensibili allo stimolo della tosse. Coprirsi e riposare è fondamentale per non esporsi a fattori irritanti: uscire senza una sciarpa su naso e bocca, per esempio, fa entrare aria fredda con un effetto negativo sulle vie respiratorie. Le ciglia che le rivestono infatti si bloccano e non sono più in grado di rimuovere muco e germi, che così ristagnano irritando i recettori della tosse».
Secondo le stime AIST circa l’80 per cento degli adulti riferisce di avere avuto la tosse almeno per qualche giorno nell’arco dell’anno; nella maggioranza dei casi si tratta di episodi acuti, associati in genere a malattie infettive delle vie aeree che si risolvono appena passano raffreddore, faringite e simili. Gran parte delle visite dal medico per curare la tosse si concentra perciò in inverno, ma anche in estate un buon 55 per cento degli accessi in ambulatorio è provocato da questo sintomo che può anche diventare persistente e ripresentarsi spesso.
Stando a dati presentati di recente a Verona durante il Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie, dopo una settimana di tosse metà dei pazienti inizia a preoccuparsi; a due settimane, il 61 per cento si angoscia moltissimo e pensa che la tosse sia la spia di un’altra malattia, temendo soprattutto un male incurabile.
In effetti, una tosse persistente in un adulto deve far sospettare una patologia sottostante che la mantiene, ma non per questo è colpa di un tumore al polmone, anzi: in chi non fuma e non soffre di malattie respiratorie può dipendere dal reflusso gastroealle
I calmanti Quelli a base di codeina possono avere effetti collaterali centrali, come la sonnolenza
sofageo, che provocando un “ritorno” del contenuto gastrico irrita anche le vie aeree provocando la tosse, che talvolta è l’unico sintomo.
Altrimenti, la tosse persistente può essere conseguenza del gocciolamento retro-nasale, dell’asma o di una broncopneumopatia cronica: «In tutti questi casi è necessario capire la causa della tosse e curarla per eliminare o ridurre le riacutizzazioni, durante le quali il sintomo torna a farsi sentire — osserva Zanasi —. I pazienti con malattie respiratorie dovrebbero sottoporsi al vaccino antinfluenzale e magari prevedere, in inverno, cicli a base di preparati con attività immunomodulante come i lisati batterici: in genere vanno assunti ogni mese per dieci giorni e riducono la probabilità di recidive respiratorie con annessa la tosse». In genere quindi anche negli adulti la
I sedativi Sono utili per la tosse secca, irritativa, dovuta spesso a infezioni virali o reflusso gastroesofageo
tosse è di solito un sintomo utile per liberare le vie aeree, da indagare per capirne la causa solo quando è fastidiosa e persistente; tuttavia esistono casi in cui la tosse stessa diventa di per sé una malattia.
«Si stima che circa il 4-5 per cento della popolazione possa soffrire della tosse da ipersensibilità, quella che in passato veniva chiamata tosse nervosa perché non se ne conosceva la causa — dice Zanasi —. In questi soggetti esiste una maggiore sensibilità dei recettori per la tosse, geneticamente determinata: i recettori vengono stimolati non solo in caso di infezioni o agenti irritanti come il fumo o il freddo, anche odori particolari, un piccolo colpo d’aria o semplicemente ridere o parlare possono bastare a scatenare la tosse. E aggiunge: «Purtroppo non esistono farmaci specifici: si stanno utilizzando antistaminici di vecchia generazione che sembrano in grado di ridurre la sensibilità dei recettori e aerosol a base di acido ialuronico, oltre a sedativi classici che “mettano a riposo” i recettori per un po’».