In arrivo la nuova versione del Nomenclatore tariffario
Il listino per protesi e ausili a carico del Ssn non veniva aggiornato dal 1999
arrozzine, deambulatori, apparecchi acustici, respiratori e tanti altri ausili necessari per chi ha una disabilità permanente o temporanea.
Il loro elenco è contenuto nel Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili, che stabilisce tipologia e modalità di fornitura dei prodotti erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ma il Nomenclatore non viene aggiornato dal 1999.
Anni di attesa e di rinvii che hanno messo a dura prova chi ne aveva bisogno per vivere (si veda il box in alto), tanto che, lo scorso 10 dicembre, l’associazione Luca Coscioni aveva notificato una diffida alla Presidenza del Consiglio, al Ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni affinché fossero posti in essere, entro 90 giorni, tutti gli atti necessari per aggiornare i Lea, i Livelli essenziali di assistenza e il Nomenclatore Tariffario.
«Decorso il termine, procederemo per le vie legali — ribadisce l’avvocato Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione — . Sono anni che si parla di aggiornamenti, ma sono passati altri 12 mesi dall’annuncio del provvedimento e, di fatto, viene ancora negato a persone già fragili il diritto di accedere a una serie di servizi e prestazioni».
Ora, la Legge di stabilità, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre, stabilisce che entro sessanta giorni dalla sua entrata in vigore, quindi entro fine febbraio, si debba provvedere all’aggiornamento dei Lea e del Nomenclatore tariffario «con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm), su proposta del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni».
È quindi in dirittura d’arrivo il tanto atteso nuovo Nomenclatore?
«Stavolta è prevista la copertura finanziaria per i Lea e l’annesso Nomenclatore, circa 800 milioni per il 2016, quindi l’aggiornamento dovrebbe esserci, se non proprio a fine «L’ausilio o la protesi servono a superare un “limite” ma non siamo tutti uguali — dice Ileana Argentin, della Commissione Affari Sociali della Camera —. Occorre fare attenzione a rendere standard nel Nomenclatore tariffario prodotti che vanno personalizzati secondo le necessità del singolo: io stessa, per esempio, non riesco a cambiare la carrozzina, che ho da 15 anni, perché non ne trovo una simile adatta, avendo una particolare postura a causa di una scoliosi molto severa». «L’ausilio è uno strumento inserito in un progetto di riabilitazione — aggiunge Alessandro Giustini, direttore scientifico all’ospedale di omenclatore tariffario significa l’apparecchio che mi consente di parlare, di comunicare, di vivere — dice Marco Gentili, 26 anni, malato di Sla, Sclerosi laterale amiotrofica — . Ho dovuto affrontare una burocrazia immane e un percorso piuttosto stressante per ottenere una carrozzina che si confacesse alle mie esigenze, che sono tante e differenti: ho una grave scoliosi per cui non va bene una carrozzina “di serie” e di vecchia febbraio, visti i tempi tecnici, almeno per i primi di aprile — commenta Vincenzo Falabella, presidente di Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap — . E finalmente dovrebbero essere inclusi ausili e presidi al passo con le riabilitazione San Pancrazio di Arco di Trento — . Occorre quindi stabilire con chiarezza quali prodotti possono essere acquistati con gare di appalto fissando specifici criteri, e quali, invece, pur prodotti “in serie”, devono essere oggetto di una prescrizione precisa in base ai bisogni della persona, al contesto di vita, al livello di autonomia». «In alcuni Paesi europei — aggiunge —, dopo la prescrizione dello specialista, l’azienda sanitaria verifica tra le aziende o le officine che producono l’oggetto con quei requisiti, poi sceglie l’offerta migliore, non quella al ribasso». innovazioni tecnologiche degli ultimi anni».
«Il testo, in corso di perfezionamento, — afferma la Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute — ricalca sostanzialmente quello diffuso l’anno scorso, con integrazioni e modifiche di portata limitata».
Una delle principali novità è l’introduzione di protesi e ausili richiesti da tempo come, per esempio, i comunicatori a comando oculare, finora erogati solo grazie a fondi stanziati ad hoc, ma anche dispositivi ed ausili tecnici di avanzata tecnologia, come carrozzine basculanti e verticalizzabili, scooter elettrici, protesi acustiche a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e di sicurezza per gli assistiti.
Alcuni prodotti, come carrozzine e protesi acustiche, sono tuttavia trasferiti dall’elenco degli ausili “su misura” (prodotti “fabbricati” appositamente in base alla prescrizione redatta da un medico specialista e remunerati in base a una tariffa) a quello dei dispositivi “di serie”.
Ed è questo uno dei punti più controversi della proposta ministeriale (si veda il box in basso in questa pagina).
Si amplia, poi, la platea dei beneficiari dell’assistenza protesica, includendo le persone che, pur in attesa di accertamento dell’invalidità, hanno urgente bisogno dell’ausilio, i malati rari e i pazienti con disabilità temporanea in Assistenza domiciliare integrata.
Infine è previsto il trasferimento di tutti i dispositivi monouso (ausili per incontinenti, sacche per stomie, cateteri, cannule, medicazioni “avanzate” per il trattamento delle lesioni da decubito) in una diversa area assistenziale: l’«assistenza integrativa».