«Gomorra» e «1992», diversi destini sulla tv generalista
Diversi destini per la fiction pay al suo approdo sulla tv generalista. Dopo la messa in onda di «Gomorra» — la serie realizzata per la piattaforma Sky — nel palinsesto di Raitre, lo scorso gennaio, ecco che ora il nuovo anno porta su La7 «1992», che racconta le vicende di Tangentopoli e la nascita del «partito-azienda», fra Storia e ricostruzione finzionale.
Nonostante una certa violenza esplicita e il ricorso al dialetto, «Gomorra» è stato un successo a tutto tondo: ha funzionato sulla pay, ha generato un’ampia visibilità — e diversi tormentoni virali — ed è arrivata ancora carica di valore sulla tv gratuita: 1.583.000 spettatori medi nell’inevitabile seconda serata (fuori dalla fascia protetta), oltre 7% di share. Per «1992» — di cui è stato annunciato il seguito — la storia è diversa: la serie ha raccolto un discreto ascolto nella messa in onda pay ed ha funzionato molto meno sulla generalista (nonostante sembri più adatta a un pubblico ampio).
Gli episodi finora in onda in chiaro — a 10 mesi dalla programmazione Sky — hanno raccolto meno pubblico che sulla pay, attestandosi su una media di 449.000 spettatori, per una share del 2,2%. Il pubblico che ha seguito la fiction con Stefano Accorsi ha un profilo in parte simile a quello che ha visto la serie su Sky, con una netta prevalenza di spettatori con ottimi livelli d’istruzione (oltre 6% fra i laureati). Su La7, però, lo spettatore tipo è più anziano, e il miglior share per target è raggiunto fra gli ultra 65enni (2,8% di share). «1992» ha scontato una certa variabilità nella programmazione che non ha aiutato il pubblico a seguirla con regolarità: nella prima serata del venerdì ha ben tenuto (815.000 spettatori, 3,1% di share per l’esordio), ma poi lo spostamento al lunedì, di nuovo al venerdì e infine alla domenica non l’hanno certo favorita. (a.g.)