Il Milan dilaga Tre gol all’Inter
L’Inter cade sotto i colpi di Alex, Bacca e Niang Icardi entra e sbaglia il rigore
IlMilan vince il derby 3-0: gol di Alex, Bacca e Niang. L’Inter parte bene, ma sbaglia il rigore che avrebbe potuto portarla al pareggio. L’errore decisivo dal dischetto è di Icardi, che tira sul palo. Mancini espulso. Napoli e Juve in fuga.
Derby Mihajlovic stravince la sfida con Mancini, espulso nel finale con gestaccio
MILANO Per dirla alla Mihajlovic, il Milan sale sull’ascensore che porta nel piccolo paradiso rossonero fatto di certezze ritrovate e speranze che vanno oltre una semplice qualificazione alla prossima Europa League. Il Diavolo vince, anzi stravince, un derby minimo, ma che potrebbe avere una grande valenza nella seconda parte della stagione.
Il tanto vituperato allenatore rossonero si prende tutto in una notte: la rivincita contro il maestro Mancini che surclassa sul piano tattico e se non l’amore di Berlusconi, almeno la stima dei suoi tifosi. Il Milan rinforza il sesto posto, a due punti dal quinto della Roma e a sei dal terzo della Fiorentina, che vorrebbe dire Champions League. L’Inter scivola al quarto posto, confermando le difficoltà del momento: seconda sconfitta di fila dopo il tracollo di Torino in Coppa Italia, soprattutto cinque punti appena raccolti nelle ultime sei giornate di campionato.
Un andamento lento che distrugge, in maniera definitiva, le residue speranze nerazzurre di riagguantare Napoli e Juventus. Mancini, espulso nella ripresa, si deve interrogare sulle potenzialità della sua creatura in caduta libera e anche su se stesso perché la squadra non ha gioco e neppure anima. Il derby è una sconfitta destinata a lasciare il segno e impone un’attenta riflessione.
L’Inter ha anche qualche rimpianto. Le sue speranze nel derby muoiono sul rigore che Icardi, entrato cinque minuti prima, calcia sul palo. Questa
si può considerare la svolta della gara perché si è passati dal possibile 1-1 al 3-0 che scatena la festa milanista.
Alex sblocca nel primo tempo; Bacca e Niang, i nuovi gemelli, chiudono il conto nel giro di quattro minuti tra il 28’ e il 32’ della ripresa. Mihajlovic fa festa. L’allenatore serbo sa sfruttare al meglio le potenzialità della squadra dentro il 44-2, legge bene la partita, ha trovato la continuità se consideriamo che ha perso solo una delle ultime nove partite, anche se la sua panchina sembrava sempre traballare.
Il primo gol di testa che l’Inter subisce in questo campionato cambia l’inerzia della partita, sino a quel momento nelle mani dei manciniani, all’inizio lesti a verticalizzare e spinti da una maggiore determinazione e da una sorprendente velocità, affidata all’esuberanza del nuovo acquisto Eder.
Mancini infatti fa debuttare subito l’attaccante della Nazionale azzurra in una specie di 44-1-1 con l’ex della Sampdoria dietro Jovetic, Perisic e Ljajic sulle fasce e Icardi in panchina. I nerazzurri hanno subito una ghiotta occasione ma proprio il nuovo venuto, peraltro ammirevole per come si cala dentro la partita, si divora una palla gol clamorosa deviando di testa fuori dallo specchio della porta un pallone che chiede soltanto di essere spinto in rete. E Jovetic gioca nel peggiore dei modi il cross lungo da sinistra di Brozovic.
Il Milan invece cura i suoi tentennamenti e le sue paure con l’incornata di Alex, che travolge Santon e fulmina l’incolpevole Handanovic. E poi, come d’incanto, acquista sicurezza, determinazione e cresce in personalità. L’Inter può pareggiare con il rigore di Icardi, entrato troppo tardi, ma poi il Milan dilaga. E la festa è solo rossonera.
Mancini smarrisce anche l’aplomb: uscendo, dopo l’espulsione, mostra il dito medio forse ai tifosi milanisti. C’è modo e modo anche di perdere.