Majorino e gli endorsement (al veleno) degli avversari
L’appello si ripete ogni giorno da settimane: «Un passo indietro per battere Sala e il partito della nazione e per garantire continuità all’esperienza arancione di Giuliano Pisapia». Il destinatario di tante attenzioni è Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare che alla corsa delle primarie milanesi si è iscritto fin da luglio. Prima però che in campo, con la benedizione di Pisapia, scendesse anche Francesca Balzani, assessore al Bilancio e vicesindaco. Due candidati «di sinistra» che si pestano i piedi e che rischiano di spianare la strada a Beppe Sala. Da qui gli appelli a «Pier» e le proposte di sintesi tra i due. Ieri la versione del «ticket» è stata aggiornata e corretta. «Se diventassi sindaco chiederei a Majorino di farmi da vice», ha detto la Balzani nel corso del secondo confronto pubblico tra i quattro candidati a Radio Popolare. Inutile dire che Majorino a farsi da parte non ci pensa nemmeno, con buona pace degli appelli che circolano persino sui social. «Non ho capito come mai Balzani che dichiarava fino a qualche giorno fa di non riconoscersi nelle mie proposte politiche adesso mi dice che vuole che io faccia il vicesindaco. Comunque andiamo avanti, le primarie sono belle anche per questo».
Il tema del ticket è uno degli aspetti non marginali di questa velenosissima campagna elettorale. L’endorsement «pieno e convinto» del sindaco pro Balzani ha acceso nuove polemiche. «C’è chi ha il voto di Giuliano Pisapia e chi quello di Denis Verdini», ha osservato ieri la sua vice. Il rischio — ha aggiunto — è che con Sala l’arancione scolori verso il grigio del partito della nazione. «I milanesi non si faranno ingabbiare in queste logiche di para-congresso del Pd», la replica di Mr Expo.