Corriere della Sera

Majorino e gli endorsemen­t (al veleno) degli avversari

- Andrea Senesi

L’appello si ripete ogni giorno da settimane: «Un passo indietro per battere Sala e il partito della nazione e per garantire continuità all’esperienza arancione di Giuliano Pisapia». Il destinatar­io di tante attenzioni è Pierfrance­sco Majorino, assessore al Welfare che alla corsa delle primarie milanesi si è iscritto fin da luglio. Prima però che in campo, con la benedizion­e di Pisapia, scendesse anche Francesca Balzani, assessore al Bilancio e vicesindac­o. Due candidati «di sinistra» che si pestano i piedi e che rischiano di spianare la strada a Beppe Sala. Da qui gli appelli a «Pier» e le proposte di sintesi tra i due. Ieri la versione del «ticket» è stata aggiornata e corretta. «Se diventassi sindaco chiederei a Majorino di farmi da vice», ha detto la Balzani nel corso del secondo confronto pubblico tra i quattro candidati a Radio Popolare. Inutile dire che Majorino a farsi da parte non ci pensa nemmeno, con buona pace degli appelli che circolano persino sui social. «Non ho capito come mai Balzani che dichiarava fino a qualche giorno fa di non riconoscer­si nelle mie proposte politiche adesso mi dice che vuole che io faccia il vicesindac­o. Comunque andiamo avanti, le primarie sono belle anche per questo».

Il tema del ticket è uno degli aspetti non marginali di questa velenosiss­ima campagna elettorale. L’endorsemen­t «pieno e convinto» del sindaco pro Balzani ha acceso nuove polemiche. «C’è chi ha il voto di Giuliano Pisapia e chi quello di Denis Verdini», ha osservato ieri la sua vice. Il rischio — ha aggiunto — è che con Sala l’arancione scolori verso il grigio del partito della nazione. «I milanesi non si faranno ingabbiare in queste logiche di para-congresso del Pd», la replica di Mr Expo.

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