GLI OBBLIGHI DEI MIGRANTI CHE COSA PRETENDERE
Se penso che fino a uno o due mesi fa l’argomento era tabù e i talk show ormai lo trascuravano (solo il Papa continuava a parlarne in modo unilaterale), mi sembra che si siano fatti progressi sulla via del confronto in Europa: li vogliamo o no? Parlo dell’immigrazione clandestina in atto in tutta L’Europa: li vuole solo la sinistra, e forse per rinvigorire le vecchie teorie sul proletariato. Ora che anche i siriani hanno tradito le aspettative di moderazione ,come farà la Merkel a insistere su di loro? L’unico ad aver capito che il musulmano non è integrabile nella nostra società (più avanti di circa 500 anni) è il presidente della Slovacchia e ,10 anni fa, lo fu la Fallaci, esecrata da tutta l’intellighenzia di sinistra ormai balbettante scuse vaghe e non convinte. Lei come vede questa integrazione che, secondo me. significa, oltre la normale obbedienza delle nostre leggi (non avviene), anche l’adeguamento a quasi tutti i nostri costumi (non avviene per niente)? Se la vede possibile ce lo spieghi come.
Caro Logli,
Vedo che lei parla di «costumi» là dove altri preferiscono parlare di «valori». In realtà le due parole si equivalgono e sono diventate la formula a cui si ricorre per sostenere che il migrante musulmano non può integrarsi nelle nostre società. Naturalmente l’argomento sarebbe molto più convincente se alla parola costume o valore corrispondesse un elenco di caratteristiche italiane largamente condivise: la concezione della famiglia, il sentimento della patria e di un passato comune, il riconoscimento di autorità a cui è doveroso prestare obbedienza e rispetto,.
In ciascuno di questi campi l’Italia è probabilmente più divisa di quanto siano altre società occidentali. Dopo la grande rivoluzione dei costumi negli ultimi decenni del secolo scorso abbiamo famiglie diverse di cui la legge, con molte difficoltà, è costretta a riconoscere l’esistenza. Il sentimento di una patria condivisa è incrinato dal leghismo, dalle velleità secessioniste di alcune regioni, dalle ricorrenti polemiche sul Risorgimento, dalla artificiale perpetuazione di vecchie faide fra il Nord e il Sud. Il riconoscimento dell’autorità dello Stato è visibilmente contraddetto dal potere delle organizzazioni criminali in alcune regioni della penisola, dal tasso della evasione fiscale e del lavoro nero. A quali costumi e valori dovrebbero adeguarsi gli stranieri che desiderano vivere nel nostro Paese? Possiamo certamente pretendere che gli immigrati osservino le nostre leggi e che il numero dei nuovi arrivati non ecceda le nostra capacità di assorbimento; ma non possiamo avanzare altre pretese.
Ancora una osservazione, caro Logli. Gli argomenti usati contro l’immigrazione musulmana sono esattamente quelli che una parte della società degli Stati Uniti ha usato contro l’immigrazione italiana tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Molti americani erano convinti che gli italiani del sud non si sarebbero mai integrati nel loro Paese. I nuovi arrivati, nel giro di un paio di generazioni, hanno dimostrato che la previsione era infondata.