Corriere della Sera

Le facce del Diavolo Il vecchio Alex e le punte avvelenate

Il brasiliano: «Quella palla l’ho colpita pulita»

- Guido De Carolis

MILANO Certe notti le puoi solo sognare, poi diventano realtà e vanno oltre qualsiasi speranza. I volti del Milan sono le maschere strappate all’Inter. Alex, Bacca, Niang: un, due, tris. Derby nella saccoccia rossonera, con tre pietre a schiacciar­e le speranze nerazzurre.

Ci avevano visto giusto due grandi milanisti. Carlo Ancelotti aveva fotografat­o l’essenza tecnica di Alex: «Nello stacco di testa è fortissimo». Leonardo le qualità umane: «È un leader silenzioso, è positivo per tutto il gruppo». Un giudizio completo. Il difensore brasiliano ha aperto il derby, proprio con il pezzo migliore del suo archivio: un gran colpo di testa a bruciare la difesa nerazzurra e a travolgere Santon. Prima aveva segnato solo nella vittoriosa trasferta di Frosinone. «Sono andato bene sulla palla, l’ho colpita pulita», ha detto il 33 enne tornando felice nello spogliatoi­o.

Sembrava di vedere il remake del gol dell’inglese Mark Hateley, un fantastico volo nel derby del 28 ottobre 1984 a sovrastare Fulvio Collovati e a regalare il derby ai rossoneri: 2-1 finì allora. E la curva doveva aver avuto una premonizio­ne, ricordando nella coreografi­a pre partita proprio quella rete, rimasta così impressa nella memoria del popolo milanista.

Un’inversione di ruoli a pensarci bene. Di là l’uomo più atteso era Eder, l’ultimo acquisto dell’Inter da 12 milioni e già 12 gol con la maglia della Samp. L’attaccante che sbaglia il più facile degli appoggi in rete guarda caso in tuffo di testa, il difensore che la sbatte dentro da bomber spuntando delle nebbie di una mischia. Così è il derby dei paradossi, l’uomo che t’aspetti gioca e toglie il posto al centravant­i e capitano Icardi, seduto in panchina come a novembre con la Roma.

In fondo il calcio è il gioco del diavolo, per una notte veste sì di rossonero, ma non ha pace se non sovverte i pronostici. E allora da un ventaglio pieno di attaccanti in campo e fuori esce la brezza di un difensore a gonfiare la vela del Milan. Alex in tutto. Contro Eder quando lo tira giù e si fa ammonire. Contro Icardi quando lo schiena in area e gli regala un rigore. Ma il Diavolo è rossonero e il capitano interista, mossa disperata di Mancini, grazia Alex e schianta sul palo Il possibile pareggio.

È la notte del brasiliano, ma non è solo sua. È pure di Carlos Bacca, l’uomo dei gol pesanti, l’attaccante sempre al posto giusto: diamante purissimo da 30 milioni, spesi in estate dal club rossonero. Il 29 enne colombiano è stato l’investimen­to più azzeccato dal Milan, lo testimonia­no gli 11 gol segnati fin qui. Quello nel derby è tra i più pesanti, da centravant­i puro a insaccare in spaccata il cross di Niang e a chiudere il match sotto la curva rossonera, lui nuovo idolo di una tifoseria vogliosa da tempo di cadere in un lungo sogno.

Un sogno che comincia a sbocciare, perché là davanti il gol è tornato protagonis­ta. Con Bacca e Niang, 18 sigilli in due: il veterano e il giovane rampante.

Sì, Niang quello che non si doveva più riprendere dall’infortunio, che doveva partire, che invece fa 3-0 e si prende il suo futuro al Milan. La brezza di un difensore, il tornado degli attaccanti.

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Testata Alex, 33 anni, anticipa tutti e segna l’1-0 (Ansa)

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