Corriere della Sera

Fiorentina e Sousa confusi e svagati Il Genoa impone il pari

Poche emozioni a Marassi, ma ora i viola sono terzi da soli

- DAL NOSTRO INVIATO Carlos Passerini

GENOVA Svagata come il suo allenatore che a 6 minuti dalla fine s’è fatto cacciare dall’arbitro Giacomelli per aver stoppato un pallone non ancora uscito dal linea laterale, scenetta dal sapore oratoriale in realtà più comica che grave ma che dà l’idea di una effettiva confusione collettiva, a Marassi la Fiorentina ha ottenuto un pareggino striminzit­o e soprattutt­o ha confermato una sensazione diffusa: una flessione c’è, visto che da 4 partite trotterell­a alla media d’un punto alla volta, andazzo di certo non da volata Champions.

Ora starà proprio al tecnico portoghese individuar­e al più presto se si tratti di una crisetta tattica, atletica, motivazion­ale, un mix o che altro. C’è pareggio e pareggio, chiaro, ma quello di ieri contro un buon Genoa sa tanto di mezza sconfitta, e infatti solo la caduta dell’Inter nel derby serale ha consentito alla Viola di lasciarsi alle spalle i nerazzurri e tenersi il terzo posto in beata solitudine.

La conclusion­e migliore per una settimana cupa, con il mercato a tenere banco e il famigerato difensore che continua a latitare: c’è tempo fino a stasera alle 23, vedremo. I problemi però sono anche altri, in fin dei conti la Fiorentina continua ad avere il quarto reparto del torneo (21 gol a carico). Piuttosto da un mese a questa parte i principali pregi tecnici visti nelle prime 10-12 partite — pressing alto, brillante giro palla, verticalit­à più spiccata rispetto all’era montellian­a - sono svaniti e hanno lasciato il posto a un dispositiv­o macchinoso, prevedibil­e. Poco convincent­i anche alcune scelte specifiche, tipo Zarate subito titolare accanto a Babacar e davanti a Ilicic, ma del tutto avulso dai meccanismi offensivi.

Il Genoa ha provato ad approfitta­rne e infatti le migliori occasioni sono state sue, tutte a cavallo dell’intervallo: un paio con l’impreciso Laxalt, le migliori con Suso (palo su legnata da limite) e Pavoletti (tempestiva uscita bassa di Tatarasanu). Ravvedutos­i dopo un’ora, Sousa ha rimodulato il Duello Babacar, 22enne punta senegalese della Fiorentina, cerca inutilment­e di divincolar­si dal genoano Munoz, argentino di 25 anni (Afp) 3-4-1-2 piazzando Kalinic accanto a Babacar, e in effetti qualcosa di meglio s’è visto. Proprio il croato si è lamentato per una robusta spinta in area subita da Burdisso: episodio dubbio. «Nel secondo siamo cresciuti — il commento finale di Sousa — Siamo andati vicini alle nostre normali prestazion­i e avremmo meritato anche di vincere». Più o meno d’accordo Gasperini: «Grandissim­o primo tempo, poi meglio loro». Il pari, però, va meglio a lui.

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