Corriere della Sera

Una plug-in a misura di famiglia Senza l’ansia di rimanere «a secco»

- A.m.t.

MONACO La Bmw 225xe ibrida plug-in farebbe felice qualsiasi studente di matematica. Un’equazione con tante costanti e poche variabili. Difficile sbagliare la soluzione. Costanti come la certezza di tornare a casa nonostante un’autonomia del motore elettrico a zero emissioni di 41 chilometri: nessuna crisi di panico, in caso di batterie scariche la monovolume tedesca continuerà a viaggiare con il tre cilindri a benzina anteriore. Gite in montagna comprese: con il motore elettrico sul posteriore è possibile sviluppare una trazione integrale a quattro ruote motrici. Digitale, sicura e senza emissioni, è il futuro e non solo della Serie 2 Active Tourer: «Lo stesso sistema potrà essere adottato anche su X1 e Mini», spiega Uwe Seitz, a capo progetto della 225xe.

Altra costante è lo spazio interno: a dispetto della presenza di motore elettrico e batterie (ricaricabi­li a una presa di corrente), l’abitabilit­à e la capacità di carico sono identiche alle versioni benzina e diesel.

D’altronde è difficile stravolger­e la «strana» idea della prima monovolume Bmw che sembra piacere al mercato, con oltre 107 mila Serie 2 Active e Grand Tourer (a 7 posti) vendute nel 2015.

Immutata anche la semplicità di guida: in strada la 225xe si lascia assecondar­e dall’elettronic­a con chip e sensori che governano i due motori e le batterie, rendendo fin troppo facile la vita per chi è al volante. Al massimo si può sfidare l’intelligen­za artificial­e dell’auto cambiando la sua anima con un pulsante (la posizione sul tunnel centrale non è a prova di distrazion­e): ibrida alla ricerca della massima efficienza in ogni condizione (Auto eDrive), elettrica pura (Max eDrive) o tradiziona­le con il 3 cilindri a benzina (Save Battery). Tre auto in una.

A Bmw è perfino riuscita l’equilibrio del prezzo: la 225xe parte da 38.400 euro, circa 3.500 euro in meno della 225i xDrive automatica a trazione integrale con caratteris­tiche simili. Per sfruttare al meglio il sistema ibrido plug-in della monovolume tedesca e viaggiare su medie che possono arrivare a 50 km/ litro, l’unica variabile dell’equazione resta la possibilit­à di ricaricare le batterie a casa o in ufficio (3 ore e 15 minuti). Difficile contare sulla rete di colonnine.

Germania compresa: qui sono circa 2.500 i punti di ricarica complessiv­i, dei quali solo 100 sono di tipo rapido. Poche. Meglio avere sempre una presa a portata di spina.

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