L’invincibile corazzata De Filippi e quei segni d’inquietudine
Quando la corazzata della De Filippi S.p.a. scende in campo, agli avversari restano ben poche speranze. Con «Amici», «Uomini e donne», e soprattutto «C’è posta per te», Maria De Filippi tiene in piedi con successo una fetta importante del palinsesto di Canale 5, e soprattutto garantisce alla rete un’identità che può piacere o meno ma è comunque forte, coerente e riconoscibile. Una manna nello scenario televisivo di oggi (Canale 5, sabato, 21.20).
Ma siamo sicuri che la sua ambizione sia appagata, che arrivata a questo punto della sua carriera tutto questo sia sufficiente? Negli ultimi tempi, è sembrato che Maria abbia manifestato qualche segno d’inquietudine, anche attraverso le varie ospitate in Rai. A vedere una puntata di «C’è posta per te», ad ascoltare le storie raccontate dai personaggi che chiedono il suo aiuto per sedare conflitti, per esprimere attraverso i suoi racconti sentimenti atavici cui non riescono dare forma verbale, si capisce che grazie alle caratteristiche dei suoi programmi Maria è sì al centro di una scena mediatica (lo confermano gli ascolti), ma è una scena per così dire periferica, che ha una centralità priva di spessore.
Rispetto al passato, ha anche perso un po’ di smalto come guilty pleasure per gli intellettuali, ormai più attratti da altri volti. Le storie affrontano temi ricorrenti: c’è un padre che ha abbandonato moglie e figli per rifarsi una vita a Cuba e ora è pentito; c’è chi cerca un amore di molti anni fa; c’è chi ringrazia la moglie per l’aiuto in un momento difficile; ci sono gli attori della soap «Il segreto», intonati all’immaginario ultrapop del programma. C’è persino Stefano Accorsi, un po’ ingessato nell’empatizzare con i casi dello show.
Per ora, Maria De Filippi ha dimostrato di essere molto brava a fare questo tipo di televisione, che non accetta snobismi. Eppure ci appare inquieta, inappagata, smaniosa.