Corriere della Sera

«Un errore i salvataggi bancari senza la garanzia europea»

Morando: oggi il decreto sui rimborsi, per le valutazion­i gli arbitri avranno modo di ricostruir­e i singoli casi

- Enrico Marro

Le misure per il rimborso dei risparmiat­ori truffati dalle 4 banche fallite (Etruria, Marche, CariFerrar­a e CariChieti) sono pronte e finiranno nel decreto legge che contiene le altre misure sulle banche, conferma il viceminist­ro dell’Economia, Enrico Morando (Pd). Il provvedime­nto dovrebbe passare stasera in consiglio dei ministri. Morando spiega che ci sarà un tetto di 100 mila euro per i rimborsi che verranno decisi dai collegi arbitrali, «perché mi sembrerebb­e illogico che ci sia un tetto di 100 mila euro a garanzia dei depositi bancari e non ci sia un tetto analogo su questi investimen­ti». Il viceminist­ro sottolinea anche che il criterio guida per i rimborsi sarà quello individuat­o «nel comma 858 della legge di Stabilità. Lì si dice che “la correspons­ione delle prestazion­i è subordinat­a all’accertamen­to della responsabi­lità per violazione degli obblighi di informazio­ne, diligenza, correttezz­a e trasparenz­a”» da parte della banca.

Scusi senatore — obiettiamo — ma messa così sembra una soluzione a favore delle banche. Il risparmiat­ore firma spesso senza che la banca si sia accertata che le decine e decine di pagine di informazio­ni siano state lette e comprese. «Certo, ma vedrà che il provvedime­nto metterà l’arbitro in grado di ricostruir­e come è andata, caso per caso. Faccio un esempio: se una persona ha acquistato le obbligazio­ni subordinat­e della sua banca e dieci minuti dopo ha ottenuto l’aumento del fido di cui aveva bisogno, è chiaro che gli obblighi di correttezz­a sono stati violati». Morando assicura che nel valutare i casi si terrà conto «anche dell’età; del livello di istruzione del soggetto; delle caratteris­tiche del suo eventuale portafogli­o, nel senso che magari ha comprato solo quel titolo; del fatto che le perdite subite abbiano fatto precipitar­e il soggetto in una situazione drammatica».

Il decreto contiene anche le misure «per il rafforzame­nto delle Banche di credito cooperativ­o, con l’obiettivo di favorire la massima aggregazio­ne tra istituti». La riforma, rassicura Morando, origina dalla proposta di autoriform­a del settore e garantisce quell’attenzione che la Costituzio­ne riserva alle organizzaz­ioni cooperativ­e. C’è poi un nuovo pacchetto di interventi per «accelerare le procedure concorsual­i, tema che è connesso con quello della garanzia pubblica sulle cartolariz­zazioni che abbiano come sottostant­e le sofferenze bancarie, perché è chiaro che le sofferenze valgono poco se i tempi di recupero sono lunghi». La garanzia «a condizioni di mercato consentirà di vendere le sofferenze, alleggeren­do il credit crunch. E il prezzo della garanzia sarà più basso per chi accelererà le procedure di messa sul mercato». A giudicare dal pesante calo dei titoli bancari in Borsa, la soluzione autorizzat­a dalla commission­e di Bruxelles (poca cosa rispetto a una bad bank) è ritenuta insufficie­nte. Ma Morando non la pensa così: «Aspettiamo di sperimenta­rla prima di trarre conclusion­i. L’andamento dei titoli bancari è dovuto alla nuova instabilit­à, che colpisce l’economia globale».

La stessa che sta riaprendo la forbice sullo spread fra Italia e Germania. E che secondo il viceminist­ro richiedere­bbe «una robusta azione di contrasto a livello europeo», sanando per esempio una evidente contraddiz­ione: «Da una parte abbiamo deciso che le regole sul bail in scattino da subito e dall’altra abbiamo rimandato al 2028 il fondo di garanzia europeo sui depositi. Cioè convivono regole Ue di risoluzion­e bancaria con fondi di garanzia ancora nazionali. In queste condizioni come è possibile avere un’unione bancaria che funzioni? Ci vuole un salto di qualità».

I mercati e lo spread vengono guardati con attenzione in vista del Def, il documento di economia e finanza che il governo dovrà presentare ad aprile. Prima cioè che Bruxelles abbia deciso se concedere all’Italia la flessibili­tà di bilancio richiesta, in particolar­e l’ulteriore indebitame­nto di 0,2 punti giustifica­to con la spesa per l’emergenza profughi. «Se nella Ue abbiamo deciso di riconoscer­e la clausola degli eventi eccezional­i alla Turchia non vedo come non si possa riconoscer­e all’Italia che sta affrontand­o da anni le conseguenz­e drammatich­e della crisi libica».

 ??  ?? Chi è Enrico Morando, 65 anni, è viceminist­ro dell’Economia dal febbraio del 2014. Tra il ‘94 e il 2013 è stato senatore della Repubblica
Chi è Enrico Morando, 65 anni, è viceminist­ro dell’Economia dal febbraio del 2014. Tra il ‘94 e il 2013 è stato senatore della Repubblica

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