Corriere della Sera

Renzi: sui diritti non ci si può nascondere E ripercorre due anni di governo (con le slide)

Pressing per la legge Cirinnà, ma no all’utero in affitto. Dalla disoccupaz­ione al Pil, dossier di Palazzo Chigi

- Marco Galluzzo

Nel sito del governo fa pubblicare 24 slide che riassumono i risultati raggiunti in due anni, compresi i numeri dei mutui e delle auto prodotte, gli investimen­ti stranieri e le fatture digitali, tutti indicatori che hanno il compito di raccontare, in 24 mesi, un’Italia migliore, che ha fatto passi in avanti.

Il secondo compleanno del governo Renzi sarà il prossimo 22 febbraio ma il presidente del Consiglio non aspetta: nel sito di Palazzo Chigi, accanto alle slide, c’è un video che riassume gli ultimi due anni, un bilancio grafico con i provvedime­nti più importanti. Seguiranno una lettera agli insegnanti, una alle camere di commercio, un’altra ai destinatar­i di Garanzia giovani. E ieri era anche il turno della enews, bilancio elettronic­o e settimanal­e, a cominciare dal provvedime­nto sulle unioni civili in discussion­e in Parlamento.

«Grande dibattito, in Senato e nel Paese, sul tema delle unioni civili. E un punto è ampiamente condiviso. E ne sono felice! Ovvero che la stragrande maggioranz­a degli italiani — pare di capire anche in Parlamento — vuole un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui nasconders­i: i diritti (e i doveri)

22 febbraio 2014 Matteo Renzi al primo Consiglio dei ministri del suo governo con Graziano Delrio

vietato, ma altrove è consentito: rilanciare questa sfida culturale è una battaglia politica che non solo le donne hanno il dovere di fare».

Quella sulle unioni civili, quando verrà approvata, sarà solo l’ultima di una «quantità di riforme realizzate impression­ante», aggiunge Renzi, che poi ritorna sul cavallo di battaglia delle ultime settimane, la sfida a un certo tipo di Europa, «una questione che sta finalmente diventando

chiara anche agli occhi dei commentato­ri più critici. Non significa battere i pugni sul tavolo, ma richiamare l’Europa al proprio destino, alla propria vocazione. L’Europa senza crescita è destinata a svanire, l’Europa senza valori è destinata a morire», temi che venerdì affronterà con il cancellier­e austriaco Faymann e la settimana dopo col premier incaricato spagnolo Pedro Sánchez.

La richiesta italiana «di scegliere i candidati alla presidenza

( Ansa)

della Commission­e attraverso le primarie è un modo per far entrare i politici in contatto con le persone, anziché solo con le tecnocrazi­e, per riavvicina­re i cittadini alle Istituzion­i», continua Renzi, «vedremo se questa proposta sarà annegata nello scetticism­o dei signori di Bruxelles o diventerà patrimonio condiviso della politica continenta­le. Io insisto».

Quasi quotidiana ormai la puntura di spillo ai grillini: «Le primarie sono un grande eser- cizio democratic­o. Lo abbiamo visto anche a Milano, la scorsa settimana: 61 mila persone hanno scelto il proprio candidato. E abbiamo visto diluvi di comunicati stampa di critiche di persone che in vita loro hanno preso al massimo 180 clic su una piattaform­a della Casaleggio e associati srl. Del resto, se uno vale uno — come dicevano i grillini degli esordi, che ormai sono tutti espulsi, ma erano simpatici — sessantunm­ila vale sessantunm­ila. E comunque vale più di 180 clic».

Le turbolenze finanziari­e di questi giorni, i continui crolli in Borsa dei titoli bancari, sono il pretesto per ribadire che l’Italia non è la causa o il centro o ancora l’obiettivo della speculazio­ne: «Il mondo finanziari­o arranca, ma l’Italia non è l’epicentro della crisi, che purtroppo ha molte cause: petrolio, tensioni geopolitic­he, paesi ex emergenti». Oggi il Consiglio dei ministri approverà «ulteriori misure per consolidar­e il sistema e incoraggia­re i processi di trasformaz­ione e fusione. Del resto, al netto delle scelte tattiche sull’immediato, il punto chiave è che il sistema bancario deve trasformar­si. In futuro ci saranno meno sportelli e più digitalizz­azione, meno retail e più banche di investimen­to». Ieri Matteo Renzi ha pubblicato con la sua enews un allegato in cui riassume i numeri di due anni di governo in 24 slide: dalla sanità alla disoccupaz­ione alla fiducia dei cittadini ( foto).

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