Corriere della Sera

La Nato studia «seriamente» un ruolo nella crisi dei migranti

Ipotesi di pattugliam­ento in acque turche. Il segretario Stoltenber­g: «Non sarà una nuova Guerra fredda»

- Alessandra Coppola

Gli alleati chiamano, la Nato sta «seriamente studiando» una risposta. Alla vigilia del vertice (oggi e domani) a Bruxelles dei ministri della Difesa, il segretario generale Jens Stoltenber­g apre a un coinvolgim­ento nella lotta allo Stato islamico. Si tratta ancora di un varco sottile, che si intuisce nelle parole: «Tutti i Paesi dell’Alleanza fanno parte della coalizione anti Isis e mi aspetto che la Nato fornisca sostegno». Nello specifico, «consideria­mo attivament­e la richiesta Usa di utilizzare aerei radar Awacs per sostenere le capacità nazionali» di sorveglian­za.

Non si tratta di scendere in battaglia, certamente non contro Mosca. Stoltenber­g si è pronunciat­o sui bombardame­nti russi nell’area di Aleppo in supporto alle forze di Assad: «Spingono decine di migliaia di rifugiati verso i confini»; «cambiano gli equilibri nella regione»; «portano anche a violazioni dello spazio aereo della Nato». Ma — ha sottolinea­to — l’Alleanza «non cerca una nuova guerra fredda, anzi vuole evitarla», perseguend­o «una relazione più collaborat­iva con la Russia». La precisazio­ne non è gratuita.

Questione correlata, e altrettant­o urgente: la crisi dei profughi. «È un tema grave di preoccupaz­ione per noi tutti e penso dunque che studieremo molto seriamente la domanda di aiuto della Turchia e di altri alleati (Germania in testa, ndr) per vedere come la Nato può aiutare a gestire la crisi». Sorpresa e dubbi tra i diplomatic­i. Non ci sarebbe ancora una richiesta formale di Ankara e Berlino. Sorge il sospetto che una presenza militare nell’area possa essere una risposta ai russi. E non è nemmeno chiaro che ruolo concreto potrebbe svolgere la Nato. Da Atene suggerisco­no una partecipaz­ione al pattugliam­ento dell’Egeo, acque turche comprese: il premier Tsipras ne ha parlato con la cancellier­a Merkel.

Un intervento Nato nella crisi dei migranti «non è la soluzione di tutti i problemi, ma è un’ipotesi interessan­te da discutere», ha commentato il capo della Farnesina Paolo Gentiloni. In mattinata, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Radio1 aveva offerto un’ulteriore lettura: «Nel momento in cui si fa ricorso all’Alleanza, si riconosce l’esistenza di un pericolo legato alla sicurezza esterna, al terrorismo».

In attesa del vertice, si è aperto un fronte diplomatic­o: Ankara ha convocato l’ambasciato­re Usa dopo che il Dipartimen­to di Stato ha annunciato di non riconoscer­e tra le organizzaz­ioni terroristi­che il Pyd, partito curdo dell’unione democratic­a, attivo nel Nord della Siria.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy