Corriere della Sera

E ora anche il Pakistan vuole il diamante di Elisabetta

Un giudice chiede la restituzio­ne di «koh-i-noor», la gemma da 106 carati, che pure l’India rivendica

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Fabio Cavalera

L’India lo vuole indietro da un’eternità. E ora lo vuole indietro anche il Pakistan. Ma i Windsor e il Regno Unito si guardano bene dall’idea di disfarsi di quel diamante da 106 carati. Anche perché, come ha ripetuto più volte David Cameron, se si comincia con la restituzio­ne di un tesoro non si finisce più e si svuotano i musei londinesi.

La «montagna di luce», koh-i-noor in lingua persiana, è una gemma dalla storia lunghissim­a, un tempo la più grande al mondo mai scoperta e dal valore inestimabi­le incastonat­a nella corona reale indossata dalla regina Vittoria, dalla regina Alexandra, dalla regina madre, mamma di Elisabetta, e dalla stessa Elisabetta. È uno dei gioielli più preziosi fra quelli che la monarchia conserva e raramente mostra.

L’ultimo capitolo del romanzo che mette la «montagna di luce» al centro della trama porta la firma di un giudice pachistano di Lahore che, coperto dal consenso del governo di Islamabad, ha ritenuto di accettare la petizione di un avvocato anglo-pachistano, Javed Jaffry, e di verificare se ci sono le condizioni per riprenders­i il maltolto. Impresa impossibil­e. Primo perché i Windsor se la tengono stretta la pietra da 106 carati. Secondo perché di mezzo c’è pure l’India che la rivendica con ostinazion­e.

Balletto o battaglia. Con tre attori. La tradizione racconta che il «ko-i-noor», 186 carati quando ancora era grezzo e non tagliato, sia vecchio di 5 mila anni. La realtà offre testimonia­nza della sua appartenen­za al Raja del distretto indiano di Gwalior nel tredicesim­o secolo. E, comunque, in India la «montagna di luce» è rimasta fino alla conquista inglese del Punjab nel 1849 per poi essere consegnata «illegalmen­te» a Londra nelle mani della regina Vittoria. Trofeo e tesoro imperiale.

L’India sostiene che il diamante è suo e non smette di ripeterlo. Il Pakistan contesta tale versione: quella terra dove fu scoperto è diventata con l’indipenden­za del 1947 proprio pachistana. Dunque il legittimo proprietar­io è Islamabad. Antichi e mai risolti antagonism­i guerrieri fra India e Pakistan. Che però questa volta hanno un «nemico» comune: la corona dei Windsor.

Affare di Stati, di re e di regine. Ma con il finale scontato: la «montagna di luce» non si muoverà mai dal fortino dove è custodita, la Torre di Londra. Garantito.

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Elisabetta (destra) e la madre con la corona e il diamante

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